La fotografia, un mio bisogno personale per documentare il mondo che mi circonda. Viaggio molto ed esploro luoghi nuovi, in terre lontane ed estreme, in altri angoli del pianeta. La fotografia mi aiuta a immortalare i ricordi e catturare l’essenza delle cose belle e va al di là della passione e della professione. È un riflesso dell’anima che cerca di catturare l’attimo fuggente per raccontarci poi una storia. La fotografia, per me, non è una passione e tantomeno una professione, è semplicemente una mia espressione personale.

In ricordo della “Tipo 26“ la prima Maserati vittoriosa in pista: anno 1926. E il ritorno alle corse della Maserati in Formula E con la “Tipo Folgore“: anno 2023.

Durante un periodo di crescente interesse pubblico per l’ingegneria meccanica, cinque fratelli si interessarono allo sviluppo di motori a combustione interna. Carlo, Bindo, Alfieri, Ettore ed Ernesto, figli di Rodolfo Maserati. Beneficiando dell’esperienza nell’ingegneria ferroviaria di loro padre iniziarono a costruire biciclette motorizzate già nel 1900. I rigidi principi ingegneristici utilizzati per costruire vetture da competizione “Diatto“ furono la base per i fratelli Maserati per la costruzione delle prime due vere Maserati, contraddistinte dallo stemma di Bologna (l’ormai famoso Tridente). Guidata da Alfieri Maserati, una di queste due vetture la “Tipo 26“ conquista il suo primo alloro della sua classe partecipando alla Targa Florio del 1926. Una vettura guidata anche da alcuni grandi piloti dell’epoca tra cui: Luigi Fagiolo, Tazio Nuvolari e Albert Divo. Un’auto molto importante nella storia dell’automobilismo che rappresenta una pietra migliare significativa nello sviluppo di auto sportive Maserati. Nel 1941, gli impianti di produzione vennero trasferiti da Bologna a Modena.