“Clink Street“, una strada storica nella “Bankside“ di Londra, collega la Cattedrale di “Southwark“ al “Globe Theatre“ di Shakespeare. Questa stradina stretta e buia di notte è famosa per la sua leggendaria prigione, la “Clink Prison“, una delle più antiche e famigerate del paese. Da qui deriva l’espressione “in the clink“ (in prigione). Vicina e parallela al Tamigi, la strada porta direttamente al “Tower Bridge“. Esplorando la riva sud del Tamigi a piedi da “Westminster Bridge“ fino al “Tower Bridge“, in 50 minuti, si possono scoprire angoli nascosti e luoghi iconici e svelare la vera essenza di Londra.
Esplorare terre remote ed estreme, immergersi in culture diverse e complesse, raccontare storie senza limiti geografici. I paesaggi si trasformano in poesie visive, i volti silenziosi narrano storie, la natura svela la sua semplice essenza. In questo viaggio che mi arricchisce, catturo ogni incontro, trasformando ogni scatto in un linguaggio universale. L’avventura coinvolge passione e perseveranza, richiede impegno e dedizione, ma soprattutto uno attento sguardo fotografico.
Svalbard: nel regno dei ghiacciai a dieci gradi dal Polo Nord
Trekking in terre estreme tra passaggi impervi, crepacci imponenti e maestosi ghiacciai in un ambiente selvaggio senza sentieri segnati. Avventure epiche che richiedono una preparazione fisica intensa, un’attenzione costante, un’accurata pianificazione e una buona dose di coraggio.
Come diceva Emily Dickinson: « Per viaggiare lontano, non c’è nave migliore di un libro »
In un mondo sempre più digitale, dove molti leggono libri virtuali su dispositivi elettronici, le mini-biblioteche rappresentano un’opportunità unica per ritrovare il piacere della lettura trasparente e palese. Qui, tutti possono portare e prendere libri a loro piacimento, sfogliarli, immergersi in storie appassionanti e arricchire la propria mente. Un gesto di condivisione spontanea e di generosità che promuove la cultura e l’apprendimento tra le persone.
Una fresca serata di fine giugno nella magica Tromsø, la pittoresca città situata nella parte settentrionale della Norvegia. Nonostante la città si trovi così a nord, l’estate ha finalmente raggiunto la sua piena potenza, regalando un raro e prezioso sole di mezzanotte che tinge il paesaggio con una luce dorata senza fine.
Imponenti ghiacciai e iceberg, orsi polari che si muovono agilmente tra i ghiacci, balene che sfiorano la superficie dell’acqua. In mezzo a questa bellezza selvaggia, si trovano coraggiosi ricercatori che studiano l’ecosistema polare, vecchi minatori che una volta sfruttavano la ricchezza del carbone, e poi birra. Nella capitale più settentrionale del pianeta, per quattro mesi, da maggio ad agosto, si crea un’atmosfera unica e surreale, non è mai notte.
Il ponte Bruvegen conosciuto anche come ponte di Tromsø, è un’opera straordinaria che abbraccia lo stretto di Tromsøysundet, collegando l’incantevole isola di Tromsøya alla terraferma. Ci troviamo nel profondo nord della Norvegia. Questo capolavoro di ingegneria e design è un simbolo di connessione tra la vivace cittadina di Tromsø e le terre nordiche. Attraversando il ponte, si può ammirare la natura selvaggia circostante, che ha ispirato numerose spedizioni verso l’Artico e il Polo Nord. Un ponte che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la cittadina, unendo non solo due sponde, ma anche la storia, la cultura e la bellezza della Norvegia settentrionale.
Dopo la prima parte del viaggio oltre il Circolo Polare Artico nella Lapponia finlandese e svedese a gennaio, ci siamo ora avventurati ancora più a nord, raggiungendo le Isole Svalbard, la parte abitata più settentrionale del nostro pianeta. Un intenso itinerario ci ha condotti attraverso diverse tappe del mondo artico. Un viaggio partito da Oslo, in Norvegia che e ci ha portati alle remote isole delle Svalbard, non lontano dalla vasta calotta glaciale del Polo Nord. Un’avventura senza pari nel cuore di uno dei luoghi più affascinanti e incontaminati del pianeta Terra.
“C’era una volta un fotografo appassionato di viaggi e avventure. Aveva sempre sognato di esplorare luoghi particolari ed estremi, dove la natura selvaggia e spettacolare potesse ispirare i suoi racconti. Aveva viaggiato il mondo in lungo e in largo, ma sentiva che c’era ancora un posto che lo chiamava: le Svalbard.“
In un pomeriggio, un po’ nuvoloso, rimango affascinato da uno scorcio mai visto prima. Passo di qui molto spesso ma non avevo mai sollevato lo sguardo abbastanza in alto. Il suo maestoso profilo sembrava volesse toccare il cielo, invitandomi ad ammirarne la sua bellezza senza tempo. Il campanile, fiero e maestoso, segnava le “due e sedici del pomeriggio“.