Sospese tra cielo e terra, le Tre Croci si stagliano con la loro maestosità, e dopo un’ardua salita, la fatica lascia spazio alla meraviglia. Un pianoro accoglie una base in pietra che fa da sostegno a tre croci in ferro battuto. Dietro di loro, fa da sfondo una imponente rupe, quella di Pescopennataro, mentre dall’altra parte si erge maestoso il monte di Sant’Angelo del Pesco. Una volta arrivati, la vista va sempre più lontano dove lo sguardo può abbandonarsi ad una rilassante osservazione di tutta la zona sottostante. In basso, come una gemma preziosa, c’è Sant’Angelo del Pesco.
Sant'Angelo del Pesco
Storie di paese: una serie di aneddoti per fare un salto immaginario nel passato, quando il tempo scorreva più lentamente e le persone si ritrovavano unite per condividere momenti di serenità. A Sant’Angelo del Pesco, non c’era ancora la TV. Ed era un periodo che si poteva tranquillamente riflettere, liberare la propria fantasia, chiacchierare e qualche volta pure ascoltare. Piccoli aneddoti di vita quotidiana, tra le case dove le donne stendevano i panni alle ringhiere e gli angoli della strada e dove i pensionati formano piccoli gruppi nelle panchine della piazza dando vita a tantissime storie per poi raccontarle la sera al bar. L’arte della conversazione dove l’ascolto era attento e le connessioni autentiche. Chiacchiere e storie… tra realtà e fantasia.
Nella pittoresca cornice del mio paesello erge una chiesa ottocentesca, edificata nel 1886, un testimone silente di decenni e decenni trascorsi, ma soprattutto, testimone della storia di un paese. Parliamo della chiesa parrocchiale di Sant’Angelo del Pesco.
« È notte. Le strade sono deserte. Il pazzo del paese irrompe nella piazza vuota, gridando: “La piazza è mia”, la piazza è mia”. È una delle scene più belle del film “Nuovo Cinema Paradiso“ di Giuseppe Tornatore. »
Un paese appeso a una collina, dove il tempo sembra essersi fermato. Il campanile del paese, alto e imponente, è lì a testimoniare un passato legato a una tradizione contadina di fede cattolica, ma anche alla forza della comunità capace di superare ogni difficoltà per mantenere vivo il suo orgoglio.
Ormai ci siamo. Manca poco. Buon Natale a te Sant’Angelo del Pesco e a tutte le tue famiglie!
La rappresentazione di un paese silenzioso e colorato nel periodo natalizio dove l’evento più sentito e pittoresco è senza dubbio il fuoco di Natale che, ogni anno, viene acceso al tramonto nella piazza del paese alla vigilia di Natale. Sebbene l’evento abbia perso il suo significato originario, il paese è ancora molto legato a questa usanza per mantenere vive tutte le sue tradizioni.
Quando di qualcuno si dice « ha fatto la storia del paese ».
Oggi 19 dicembre 2022 e Don Vincenzo ci lasciava esattamente dodici anni fa. Un testimone e un protagonista delle nostre piccole e grandi storie. Un pezzo della nostra adolescenza (e non solo) e per i giovani di allora, il professore di tutte le materie. Un ricordo e un omaggio in questa breve introduzione biografica.
Ancora una volta mi ritrovo in viaggio, su un treno, seduto lato finestrino. E ogni volta, guardando fuori e vedere il mondo che scorre via, mi ritornano in mente ricordi che non hanno niente a che vedere col viaggio che sto facendo (oggi direzione Bruxelles). Pensieri, che a modo mio, metto nero su bianco per poi, a modo mio, raccontarle. Storie che mi hanno fatto crescere. Storie scritte per non dimenticare.
Allontanandosi dal paese per via Roma, in pochi istanti si è in aperta campagna. La strada continua e dopo un po’, a distanza di qualche chilometro, si intravede un fabbricato rurale immerso completamente nel verde: è il primo casolare di Contrada Canala. Andando ancora avanti, sempre sulla provinciale, si notano per chilometri, di qua e di là della strada, altri casolari immersi completamente in una immensa campagna: è la campagna di Sant’Angelo del Pesco.
Una natura di straordinaria bellezza, storia e tradizioni centenarie, beni e siti archeologici di un passato di grande prestigio, una varietà di paesaggi costieri e montani, un patrimonio boschivo oggetto di studio delle scuole internazionali di forestazione per la grande quantità di abeti bianchi e di faggeti, profumi e sapori di forti tradizioni alla vita contadina e al lavoro nei campi… Parliamo del piccolo Molise con i suoi minuscoli paesetti di montagna, quasi inaccessibili: posti poco conosciuti con piccole finestrelle ancora tutte da aprire. La regione più piccola, ma una delle più belle della nostra meravigliosa Italia.