“Momenti di vita del passato – Prima parte“ – è uno dei racconti fotografici della prestigiosa collana “Storia e Memoria“. 188 pagine, oltre 160 immagini e in versione cartacea in un formato di 21 x 30 cm.
Sant'Angelo del Pesco
Un volume della prestigiosa collana “Storia e Memoria“ dal titolo “La gioventù di allora“ è un racconto fotografico di 180 pagine, 165 immagini e un formato di 21 x 30 cm.
Un volume della prestigiosa collana “Storia e Memoria“ dal titolo “Le famiglie di una volta“ è un racconto fotografico di 180 pagine, 145 immagini e un formato di 21 x 30 cm.
Sant’Angelo del Pesco: Il Libro nasce dall’idea di raccontare un viaggio nuovo e completo, compiuto passo dopo passo lungo le strade silenziose di un piccolo paese dell’entroterra molisano. Un viaggio iniziato nel 2005, vent’anni fa, e che continua ancora oggi. Un percorso lento, costante, dove il tempo sembra scorrere con discrezione, lasciando intatti i colori, la luce, e l’essenza profonda di questi luoghi.
È online il nuovo eBook Sant’Angelo del Pesco: 4 stagioni e 1 paesaggio.
Un racconto visivo e narrativo che attraversa le stagioni e celebra l’anima autentica di un territorio. Ispirato al libro Sant’Angelo del Pesco… the book del 2005, questo progetto editoriale, nato vent’anni fa, si rinnova in formato digitale, continuando a emozionare lettori e viaggiatori.
Il paese era avvolto in un silenzio ovattato, rotto solo dal fruscio leggero della neve che scendeva lenta, quasi danzando nell’aria. Il cielo, fermo sopra i tetti, sembrava trattenere il fiato, mentre la notte si stendeva in un’assenza di suoni che sapeva di sospensione e di attesa. Le strade, coperte da un manto bianco immacolato, attendevano il primo passo che rompesse quella perfezione, trasformandole in racconto. Era una di quelle notti rare in cui il tempo si dilata e tutto appare sospeso, quasi irreale, come se il mondo si fosse fermato a guardarsi intorno.
Nel cuore di una notte, tra vicoli imbiancati e antiche pietre che custodiscono il tempo, il piccolo borgo si accende di una luce speciale. Un rito che si rinnova ogni anno, in un’atmosfera sospesa tra magia e tradizione che tinge di rosso il piccolo borgo. Un gesto antico, tramandato di generazione in generazione, che rinsalda il senso di comunità e si carica di un profondo significato spirituale.
Nel cuore dell’inverno, i piccoli borghi di montagna si trasformano in scenari da fiaba, dove il Natale rivela tutto il suo fascino senza tempo. Le luci scintillanti avvolgono ogni angolo, trasformando le stradine acciottolate in un palcoscenico di riflessi dorati e atmosfere incantate. Anche con un semplice smartphone, è possibile immortalare questi momenti magici, sfruttando giochi di luce e controluce che esaltano il calore e la suggestione della festività.
Un progetto da custodire e far crescere nel tempo, arricchendolo di nuove idee e prospettive per rafforzare il legame tra territorio, arte e identità. Questa era la visione nata dopo il successo dell’estate 2024, in occasione dell’Anno delle Radici, quando la piazza si era trasformata in una straordinaria galleria d’arte a cielo aperto. L’obiettivo era chiaro: rendere questa iniziativa un appuntamento fisso, capace di rinnovarsi anno dopo anno, coinvolgendo un numero sempre maggiore di artisti e comunità.
Un sentito ringraziamento al mio amico e compaesano Paolo Cuocci che, nel cuore di una notte gelida e silenziosa, si è prestato con grande disponibilità a diventare il protagonista di questo bellissimo racconto, percorrendo le strade innevate del nostro amato paesello.
[Ambientazione e riprese fotografiche: Sant’Angelo del Pesco, Molise – 23 dicembre 2024]
Questo è uno di quei scenari che ci sembra conoscere a memoria, scenari che vengono prodotti di frequente: una strada deserta, una piazza silenziosa, luoghi che, tra un racconto e un post sui social, diventano parte della nostra quotidianità, spesso vissuta senza che ce ne rendiamo conto. Sono spazi che riflettono in modo naturale il mondo in cui viviamo: un piccolo paese fatto di tante solitudini, ognuna diversa, ognuna chiusa in se stessa, sorda alle altre eppure accomunata da un senso di isolamento e impotenza.