L’Artico, si sa, è un misterioso regno segreto, che svela i suoi tesori solo a chi si avventura in queste terre situate nell’estremo nord del pianeta: tra queste anche l’arcipelago delle Svalbard che con spazi ghiacciati, fiordi, iceberg e calotte di ghiaccio, è uno dei luoghi più spettacolari e inesplorati al mondo. Le Svalbard, sono le ultime terre abitate prima del Polo Nord: un paradiso di bellezze artiche.
Svalbard
“Alexei“, noto per i suoi reportage straordinari e le sue incredibili fotografie di luoghi lontani ed estremi, decide un giorno di intraprendere un viaggio avventura attraverso le zone più spettacolari della Terra: il suo l’obiettivo è quello di creare un reportage epico.
Terre selvagge, colme di argilla sedimentata che testimoniano la storia geologica dell’area. Rocce nella loro forma più pura: erose, con faglie e resti vulcanici che narrano la storia dell’evoluzione geologica nel corso dei millenni. Siamo arrivati nelle remote e misteriose isole Svalbard immerse nelle fredde acque dell’Artico settentrionale. Abbiamo lasciato alle spalle tutti i punti di riferimento dell’Europa continentale. Le Svalbard, da tempo un punto di attrazione per gli avventurieri in cerca di esperienze straordinarie, un angolo remoto del pianeta Terra, una visione surreale della Terra incontaminata.
Eventi meteorologici estremi come ondate di calore, siccità, inondazioni e tempeste sono sempre più frequenti a livello globale. Fenomeni che mostrano una variazione non uniforme, colpendo alcune regioni più pesantemente di altre. Siamo di fronte a una sfida globale che richiede azioni concrete e impone un’attenzione particolare per adattarsi e mitigare i suoi impatti, in modo completamente differenziato in tutto il mondo.
Il caldo record di questi giorni sottolinea il coinvolgimento del cambiamento climatico su scala globale. Dall’Europa all’Asia, dal Nord America ai poli, con temperature massime senza precedenti. Gli scienziati confermano il legame tra il caldo estremo e il cambiamento climatico e avvertono che eventi simili diventeranno sempre più frequenti e intensi in futuro se non si adottano misure decisive per ridurre le emissioni di gas serra: una chiamata all’azione per proteggere il nostro pianeta e mitigare questa pericolosa tendenza.
Svalbard: nel regno dei ghiacciai a dieci gradi dal Polo Nord
Trekking in terre estreme tra passaggi impervi, crepacci imponenti e maestosi ghiacciai in un ambiente selvaggio senza sentieri segnati. Avventure epiche che richiedono una preparazione fisica intensa, un’attenzione costante, un’accurata pianificazione e una buona dose di coraggio.
Imponenti ghiacciai e iceberg, orsi polari che si muovono agilmente tra i ghiacci, balene che sfiorano la superficie dell’acqua. In mezzo a questa bellezza selvaggia, si trovano coraggiosi ricercatori che studiano l’ecosistema polare, vecchi minatori che una volta sfruttavano la ricchezza del carbone, e poi birra. Nella capitale più settentrionale del pianeta, per quattro mesi, da maggio ad agosto, si crea un’atmosfera unica e surreale, non è mai notte.
Dopo la prima parte del viaggio oltre il Circolo Polare Artico nella Lapponia finlandese e svedese a gennaio, ci siamo ora avventurati ancora più a nord, raggiungendo le Isole Svalbard, la parte abitata più settentrionale del nostro pianeta. Un intenso itinerario ci ha condotti attraverso diverse tappe del mondo artico. Un viaggio partito da Oslo, in Norvegia che e ci ha portati alle remote isole delle Svalbard, non lontano dalla vasta calotta glaciale del Polo Nord. Un’avventura senza pari nel cuore di uno dei luoghi più affascinanti e incontaminati del pianeta Terra.
Wild lands, filled with sedimented clay that bear witness to the geological history of the area. Rocks in their purest forms: eroded, with faults and volcanic remnants that narrate the story of the geological evolution of these islands over millennia. We have arrived in the Svalbard Islands, leaving behind all the landmarks of continental Europe. The Svalbard reveals its rawest, yet most impenetrable nature that can be found on Earth. In some places, the absence of vegetation allows for easy access to the bedrock, while in others, this very rock is concealed beneath over 2,000 glaciers and ice caps that blanket it.
“C’era una volta un fotografo appassionato di viaggi e avventure. Aveva sempre sognato di esplorare luoghi particolari ed estremi, dove la natura selvaggia e spettacolare potesse ispirare i suoi racconti. Aveva viaggiato il mondo in lungo e in largo, ma sentiva che c’era ancora un posto che lo chiamava: le Svalbard.“