Il fascino delle “Old Town“: nel mio paesello ce n’è una bella

Via Chiesa Vecchia: il borgo antico di Sant'Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant'Angelo del Pesco, Molise]

Le “Old Town“, ovvero, i borghi antichi, rappresentano un autentico viaggio nel tempo. Sono testimoni silenziosi della storia e delle tradizioni di un luogo. Ogni città e paese ne possiede una, e sono meta di visitatori in cerca di autenticità e fascino senza tempo. Nelle loro stradine, la storia prende vita attraverso case antiche, piazzette accoglienti e viuzze strette e lastricate. Sono luoghi in cui le generazioni passate si intrecciano con quelle presenti, creando un connubio di cultura e storia. Ogni borgo antico ha la sua identità. Qui, puoi immergerti nella storia, assaporare la tradizione e apprezzare l’essenza autentica di un luogo..

Una piccola scalinata che porta direttamente in Via Chiesa Vecchia: il borgo antico di Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

Immerso nelle colline del Molise, anche Sant’Angelo del Pesco svela il suo gioiello nascosto: il borgo antico, situato in Via Chiesa Vecchia. Una stradina affascinante che si snoda tra case colorate, piccole scalinate di pietra, mura antiche, vicoli silenziosi e l’assoluta tranquillità. Ogni angolo rivela scorci panoramici di rara bellezza.

Una stradina affascinante che si snoda tra case colorate in Via Chiesa Vecchia a Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

La parte vecchia di Sant’Angelo del Pesco, la culla del paese. Qui, intorno all’anno mille, monaci benedettini costruirono una chiesa, un monastero e dei casolari, dando vita alla vera storia del paese. Via Chiesa Vecchia è il nome dell’unica stradina in cima al Colle della Lama, una volta utilizzata dagli abitanti per raggiungere la maestosa chiesa che dominava l’intero borgo. Passeggiando per Via Chiesa Vecchia, si può ancora percepire l’antico splendore e immaginare le storie, le preghiere e la suggestiva eredità monastica.

Via Chiesa Vecchia: la parte antica di Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

Nella quiete della notte, quando i pochi abitanti riposano, si apre un varco per un’esperienza magica. In questa stradina silenziosa, si erge un lampione che illumina i miei passi lungo un itinerario insolito. Un fedele compagno di viaggio che diventa un simbolo di continuità: una connessione tra il passato e il presente mentre mi immergo in una notte che cerca di raccontarmi storie millenarie ma che nessuno può più ascoltare.

Stradine strette e deserte in Via Chiesa Vecchia a Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

Mentre mi inoltro nella stretta e deserta Via Chiesa Vecchia, i ricordi dell’infanzia affiorano nella mente. Rievocano immagini di una stradina animata, quando la gente la popolava, di notte, seduta davanti alle poche case a chiacchierare fino a tarda ora. Volti sorridenti, voci allegre, gioiose risate, ma soprattutto, il calore dell’amicizia. L’eco di quelle conversazioni risuona ancora oggi tra i muri di pietra, evocando un senso di comunità e di una vita condivisa che ora non c’è più. E così, la quiete attuale e la magia della notte sotto il lampione regala, a me solitario, ricordi di un tempo passato, quando la notte era viva e le stradine racchiudevano una vita povera ma spensierata.

La pinetina di una volta in Via Chiesa Vecchia nel borgo antico di Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

Silenzio e solitudine. Il borgo si abbandona alla malinconia. Un Bed & Breakfast che sembrava voler tornare indietro nel tempo per rianimare la stradina, ora è silente; una pinetina, un tempo rigogliosa e vivace, ora è priva di fioriture. Tuttavia, in questo scenario di desolazione, un maestoso muro di sostegno si erge ancora con fierezza, imponente e solido, come un guardiano fedele a protegge il borgo dal rischio di scivolare a valle. Un simbolo di resistenza e perseveranza, che ricorda che anche in tempi difficili, la forza e l’orgoglio di una comunità possono mantenere vivo il patrimonio di un luogo. Nonostante la mancanza di prosperità, il maestoso muro continua a raccontare la storia di un borgo che si aggrappa alla sua identità, pronto a risorgere, se possibile, quando giungeranno tempi migliori.

Un Bed & Breakfast che sembrava voler tornare indietro nel tempo per rianimare la stradina – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

Una pinetina, un tempo rigogliosa e vivace, ora è priva di fioriture – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

E sì, proprio il muro del Colle della Lama. L’imponente muraglia realizzata con pietra locale che domina il paesaggio e accompagna i nostri ricordi dell’infanzia. Da bambini, sfidavamo la sorte con corse pericolose sul muro alto 14 metri; le “scarrozzate“ sul marciapiede con carrozze dalle ruote di cuscinetti a sfera erano avventure veloci ed emozionanti; e i nostri monopattini in legno, fatti a mano, erano oggetti di orgoglio perché realizzati con cura e maestria.

Dall’alto il borgo antico di Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]

Il borgo antico di Sant’Angelo del Pesco: un salto nel tempo che ci riporta alle meraviglie dei nostri giorni più spensierati e ci trasporta immediatamente tra i vicoli della nostra giovinezza. I ricordi di quelle avventure intraprese con audacia ci accompagnano ancora oggi.

Dall’alto Via Vittorio Emanuele III parte del borgo antico di Sant’Angelo del Pesco – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco, Molise]