L’autunno è un tempo di transizione, una stagione che porta con sé una moltitudine di emozioni e sensazioni. È un momento in cui la natura stessa sembra danzare tra il passato e il futuro, dipingendo un quadro di colori e profumi che non può essere ignorato. Gli astrattismi autunnali catturano questa essenza, traducendo l’esperienza dell’autunno in forme e sfumature che toccano l’anima.

Ma che bella ottobrata! Un’espressione che si sente spesso all’inizio della stagione autunnale e deriva dalla tradizione romana: così venivano chiamate le gite fuoriporta che i romani si concedevano nelle giornate più calde di ottobre. Sì perché ottobre è un mese speciale con giornate luminose e temperature gradevoli. Merito del clima tardo-estivo, mite e tiepido, e della luce tenua e morbida dell’autunno. Un periodo quando la natura dà il meglio di sé e tutto assume un fascino particolare, cielo azzurro e temperature fino ai 25 gradi.

Nel punto più iconico di un paesello, in una luce completamente naturale, in una esperienza unica e affascinante si trova una meraviglia che regala emozioni e ricordi. Di giorno è meravigliosa, ma di notte è semplicemente magica. Una incantevole chiesetta nel piccolo Molise. Misteriosa, malinconica, surreale; ma magica, romantica, mistica, poetica, ordinaria e straordinaria nello stesso tempo. Talmente bella che l’ho inserita con orgoglio e immenso piacere in una speciale classifica: Piccole chiese dal mondo e che presento in questo racconto in 18 inedite ed esclusive immagini.

Tra le cose belle di un paese, spesso trascurate o passate inosservate, ci sono i lampioni che si ergono come guardiani notturni, le panchine accoglienti che invitano al riposo, le ringhiere che delineano il confine tra il mondo esterno e l’intimità dei cortili, e le fontane che un tempo sgorgavano di vita e ora ci ricordano giorni passati. Questi oggetti quotidiani diventano testimoni silenziosi delle nostre passeggiate quotidiane, depositari di ricordi e di storie che spesso ci sfuggono.

In un mondo di contrasti, emerge un grigio luminoso. Un colore che evoca mistero e tranquillità allo stesso tempo. Ma ciò che rende il grigio veramente straordinario è la sua sfumatura verde brillante: è il colore della campagna che lo circonda. Un grigio pacifico che porta con sé l’essenza delle radici e la saggezza dei tempi passati. E proprio nel suo colore luminoso che si cela probabilmente un futuro radioso in un misto di elementi apparentemente opposti, ma destinati a convivere in perfetta armonia. Un grigio luminoso che ci ricorda che nella diversità risiede la bellezza, dove passato e presente possono unirsi in un futuro diverso.

Terre selvagge, colme di argilla sedimentata che testimoniano la storia geologica dell’area. Rocce nella loro forma più pura: erose, con faglie e resti vulcanici che narrano la storia dell’evoluzione geologica nel corso dei millenni. Siamo arrivati nelle remote e misteriose isole Svalbard immerse nelle fredde acque dell’Artico settentrionale. Abbiamo lasciato alle spalle tutti i punti di riferimento dell’Europa continentale. Le Svalbard, da tempo un punto di attrazione per gli avventurieri in cerca di esperienze straordinarie, un angolo remoto del pianeta Terra, una visione surreale della Terra incontaminata.

Nel mondo della fotografia, spesso siamo alla ricerca di immagini straordinarie, piene di dettagli, colori vibranti e contrasti mozzafiato. Tuttavia, c’è un aspetto altrettanto affascinante e potente: la semplicità. L’arte di catturare la bellezza in una scena minimalista, dove ogni elemento è essenziale, è un’abilità che può sorprendere e stupire chi osserva.