Ricordi di un bar di paese

La piazza di Sant'Angelo del Pesco e il bar di Nicoletta. Ottobre 2004 - vivisantangelo / Oreste Di Cristino

Un tempo, la piazza di Sant’Angelo del Pesco era un vero anfiteatro della vita quotidiana, racchiusa tra due negozietti, la chiesa parrocchiale con il suo solenne campanile, l’edificio dell’ex asilo, il monumento ai Caduti e il municipio. Al centro, l’unica strada che attraversava il paese, la provinciale. Questo luogo era il cuore pulsante della vita sociale, un crocevia di storie e incontri quotidiani. E poi c’era il bar di Nicoletta, il classico baretto della piazza, che più di ogni altro luogo, fungeva da punto di ritrovo e di riferimento per gli abitanti. Qui, tra un caffè e una chiacchiera, si intrecciavano le vicende della comunità, in un flusso continuo di voci e risate.

La piazza di Sant’Angelo del Pesco e il bar di Nicoletta. Agosto 2009 – vivisantangelo / Oreste Di Cristino

In un paese di appena un centinaio di case, le occasioni di socializzazione erano rare, limitate principalmente alla chiesa e al bar. Quest’ultimo, tanto ieri quanto oggi, rappresentava l’unico vero punto di incontro della comunità. Al bar di Nicoletta si svolgeva la vita sociale del paese: era il luogo dove avvenivano gli eventi, dove si raccontavano le storie, dove si incontravano le persone. Se oggi mi trovo a narrare con passione le vicende del mio paese, è anche grazie a quel luogo speciale, a quel piccolo bar che è stato testimone e narratore della nostra storia collettiva.

Il bar di Nicoletta. Agosto 2009 – vivisantangelo / Oreste Di Cristino

L’angolo della piazza col bar di Nicoletta. Maggio 2004 – vivisantangelo / Oreste Di Cristino

Il bar di Nicoletta è stato il fulcro della nostra gioventù. Ogni fine settimana, con palpabile trepidazione, ci ritrovavamo lì. Era un ritrovo spontaneo, un rituale immancabile. Nel pomeriggio, come in molti altri bar di paese, le carte cominciavano a danzare sui tavoli: tresette, briscola, scopa. Gli abituali avventori si sfidavano per il piacere di un bicchiere insieme, anche se non tutti erano maestri nel gioco. Gli spettatori, veri intenditori, spesso si dimostravano più abili nel commentare le mosse già fatte che nel giocare. Tra una mano di carte e l’altra, tra risate e commenti, tra una sconfitta e una giocata magistrale, si dipanava la nostra normalità. Personaggi pittoreschi, storie vivaci e gesti carichi di un dialetto ricco conferivano a quei momenti un colore tale che, raccontati nel modo giusto, sembravano tratti da un film: “Un pomeriggio al bar di Nicoletta“.

La piazza di una volta era più un parcheggio che una vera e propria piazza. Non si tratta di un’invenzione letteraria, ma di un luogo autentico, ricco di personaggi e storie. Ancora oggi, questi luoghi mantengono uno stile di vita genuino e rurale, dove gli eventi di una singola giornata possono riempire un intero anno di ricordi. La distanza dalle turbolenze delle grandi città offre a chi vi abita una vita più tranquilla e sicura. Questa è la magia dei piccoli paesi.

Davanti al bar di Nicoletta. Da sinistra: Nicoletta del bar, un’altra Nicoletta, Camilla, Mariangela e Carmine. Agosto 2007 – vivisantangelo / Oreste Di Cristino

Oggi, la piazza del paese non è cambiata molto rispetto al passato. Sebbene i due piccoli negozi siano scomparsi nel nulla e il paese sia diventato ancora più piccolo, la piazza, dopo un restyling negli anni passati, conserva ancora il suo carattere. Le storie di vita quotidiana persistono, anche se quelle di una volta sembrano più ricche e profonde, e rimangono impresse nella memoria dei pochi abitanti rimasti. Queste storie meritano di essere raccolte, trascritte, conservate e condivise, per mantenere vivo il tessuto narrativo del paese. Ah, dimenticavo, anche il bar di Nicoletta non c’è più: chiuso per cessata attività.

La bellissima piazza di Sant’Angelo in una notte di mezza estate. I locali del bar sono vuoti. Il bar di Nicoletta non c’è più. Chiuso per cessata attività. Agosto 2011 – vivisantangelo / Oreste Di Cristino