Dall’obiettivo all’algoritmo: nuove visioni

Visione di una zona desertica del QATAR ricreata con intelligenza artificiale, simulando le impostazioni fotografiche di una NIKON D5. – Generated by Artificial Intelligence (AI) – Midjourney / Oreste Di Cristino

Un ponte tra il linguaggio fotografico tradizionale (l’obiettivo) e quello contemporaneo (l’algoritmo). Il passaggio o l’incontro tra due mondi: la fotografia “classica” e l’immagine generata dall’intelligenza artificiale.

– In un vasto deserto dalle dune morbide e ondulate, una giovane donna si erge contro il vento che le scompiglia i capelli biondi, irradiati dalla luce del tramonto. Il suo sguardo fisso all’orizzonte, dove nuvole scure si mescolano con i bagliori dorati del sole che sta per calare. Indossa un maglione viola e una sciarpa blu che le avvolge il collo, simboli di un calore che sfida la brezza fresca del deserto. Tutto intorno a lei, la grandezza della natura e il silenzio parlano di momenti di riflessione e meraviglia.

È bello, ogni tanto, creare immagini che non siano fotografie. Dopo un lungo viaggio in giro per il mondo, la mia fedele Nikon merita un riposo. Io intanto mi distraggo un po’ per esplorare orizzonti creativi, meno tangibili ma altrettanto affascinanti. Mi immergo così nel mondo dell’Intelligenza Artificiale, esplorando le innovazioni di strumenti come Midjourney, ChatGpt e Google Bart, fino ai più recenti chatbot. In questo viaggio digitale, nasce una riflessione profonda: l’AI sta ridefinendo i paradigmi della creatività in fotografia? Le tecniche tradizionali si intrecciano ora con algoritmi capaci di produrre visioni inedite, sollevando interrogativi sull’essenza stessa dell’arte visiva.

Una zona non accessibile del deserto di KHOR-AL-UDEID in QATAR – Immagine generata con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, simulando le impostazioni fotografiche di una NIKON D5. – Generated by Artificial Intelligence (AI) – Midjourney / Oreste Di Cristino

L’immagine che osservate potrebbe sembrare, a prima vista, scattata dall’obiettivo della mia Nikon, ma in realtà nasce da un processo del tutto diverso. Questo “capolavoro“ visivo è il risultato dell’Intelligenza Artificiale Generativa, precisamente quella di Midjourney. La creazione di questa immagine è stata guidata da una serie di codici accuratamente selezionati e descrizioni dettagliate in inglese, accompagnate da parametri tecnici che normalmente si regolano su una fotocamera in contesti simili. L’aspetto tecnico e creativo, unito alla qualità dell’immagine, sono stati attentamente calibrati nei suggerimenti forniti all’AI, culminando in uno “scatto“ che, a un primo sguardo, potrebbe essere scambiato per una fotografia tradizionale.

UMPQUA NATIONAL FOREST, OREGON USA. Immagine AI ispirata ai parametri fotografici di una Nikon D5. – Midjourney, Oreste Di Cristino

In un mio recente editoriale, ho esplorato il futuro di Photoshop e l’evolversi del rapporto tra i fotografi professionisti e le tecnologie avanzate, soffermandomi in particolare sul crescente impatto dell’Intelligenza Artificiale nell’arte della fotografia. L’AI sta introducendo strumenti rivoluzionari che promettono di migliorare e ottimizzare le immagini, ma è chiaro che i fotografi manterranno un ruolo imprescindibile nel panorama creativo.

Grazie alla loro visione unica e sensibilità artistica, i fotografi non solo seguiranno i cambiamenti indotti dall’AI, ma guideranno queste trasformazioni, ridefinendo il concetto stesso di fotografia e scoprendo nuovi orizzonti per l’espressione visiva. La collaborazione tra uomo e macchina aprirà quindi nuove strade espressive, mantenendo l’essenza artistica al centro del dialogo tecnologico.