Ricordi di un agosto santangiolese

Sant'Angelo del Pesco, Molise. Il paesello sotto la luce della mezza estate. – Archivio vivisantangelo

Ricordi di calde giornate agostane, tante e divertenti. Battute dialettali e legami fra vecchi e nuovi amici. Nonni narratori e profumi di cibi deliziosi. Flessioni dialettali quasi scomparse e un’atmosfera magica di avventure e spensieratezza. Tutto ciò racchiuso in poche settimane, custodite gelosamente, ma che come ogni anno, svaniscono troppo presto.

Sant’Angelo del Pesco, Molise. La piazza, ormai deserta sotto la luce dei lampioni che emanano un’atmosfera surreale… e la magia persiste. – Archivio vivisantangelo

Nel nostro tranquillo paesello, circondato dalle verdi colline e baciato dal caldo sole molisano, ogni anno, nelle giornate a cavallo del 15 d’agosto, si avvera un evento, a dir poco magico. Come se una formula segreta venisse attivata, portando in questo minuscolo angolo di mondo un’ondata di vita e allegria.

Il lampione, guida notturna che illumina la strada nelle lunghe passeggiate. Nella sua luce, scopriamo il mistero della notte santangiolese. – Archivio vivisantangelo

L’incredibile trasformazione estiva di Sant’Angelo del Pesco. E sì, perché in questo piccolo e pittoresco paese, la vita si risveglia il mese di agosto, animato da festività uniche e tradizioni locali. Strade colorate, banchetti pieni di prelibatezze e sorrisi contagiosi che trasformano il paese in un luogo di meraviglia e connessione. Un breve periodo che si prolunga, qua e là, fino il 29 settembre, con la festa del Santo Patrono.

Girovagando, pensando e riflettendo in cerca di qualcuno. Rimane il misterioso fascino notturno del paesello che avvolge: un compagno silenzioso. – Archivio vivisantangelo

Il paese è consapevole di questo fenomeno e ogni anno si prepara con gioia per l’arrivo di questo periodo. Le strade solitamente silenziose e deserte si risvegliavano improvvisamente, riempiendosi di macchinoni colorati e voci allegre. Arrivano da lontano con sorrisi aperti e abbracci calorosi. Le case si riempiono di risate, chiacchiere e odori deliziosi provenienti dalle cucine in cui si preparano piatti tradizionali da condividere con gli amici e la famiglia. Un periodo di condivisione e di ritrovo, un’occasione per rinnovare legami affettivi e rafforzare connessioni speciali.

A mezzanotte, le strade interne del paesello brillano ancora. Non c’è più nessuno, ma il loro fascino persiste, illuminando il cammino fino all’alba. – Archivio vivisantangelo

Le giornate scorrono veloci tra escursioni nelle campagne circostanti, gite nel piccolo fiume nelle vicinanze e serate all’aperto davanti al bar sotto un cielo stellato animato da chiacchiere e risate e mentre si raccontano storie di estati passate. Un suono particolare si spande tra musica e risate, creando quell’atmosfera di festa che sembra essere scaturita da un incantesimo.

Il paesello è ormai vuoto, ma l’alba santangiolese, con la sua bellezza autentica, splende sempre. – Archivio vivisantangelo

Ogni anno, il tranquillo paesello si prepara per l’evento più atteso: il 15 d’agosto. Una festa carica di significato per la nostra comunità. L’arrivo di questo evento rappresenta, per molti santangiolesi sparsi per il mondo, un ritorno alle origini. Paesani, prevalentemente sparsi in Francia, Svizzera, Germania e nelle città italiane, fanno il loro ritorno al paese natale. Il paese accoglie i suoi figli, ormai cittadini di altre nazioni e cittadini italiani ma di altra città, tutti legati indissolubilmente alle proprie radici. La loro presenza conferisce al paese un’anima multiculturale, un mix di lingue e tradizioni che si fondono in un’atmosfera di una festa unica e straordinarie nel suo genere.

Nel cuore di una notte d’estate, il paesello si perde, abbracciato dalla tranquillità assoluta e nascosto nell’oscurità. – Archivio vivisantangelo

Non solo i discendenti europei partecipano a questa celebrazione, ma anche le nuove generazioni trapiantate in terre lontane: sono i discendenti di santangiolesi che hanno raggiunto il Canada, gli Stati Uniti e l’America del Sud durante le ondate migratorie del dopoguerra. E sono loro i testimoni viventi di un passato di sacrifici e speranze e di un’emigrazione alla ricerca di un futuro migliore. La festa del 15 agosto è il momento in cui questi discendenti si riuniscono, portando con sé memorie e storie di famiglie che hanno attraversato oceani e frontiere per costruire una nuova vita.

Nel profondo della notte, i colori persistono, nascosti ma vibranti. Ricordi ancora intatti pronti a risvegliarsi con l’alba della prossima estate. – Archivio vivisantangelo

Il paese si ripopolano improvvisamente di visitatori provenienti da tutto il mondo. La tradizionale sagra della polenta e l’odore di cibo paesano riempiono l’aria. La piazza si anima con musica e balli. La chiesa viene ornata di fiori e candele in onore della Beata Vergine Maria, mentre la processione religiosa attraversano le vie del paese: un simbolo di fede e unità.

Ogni anno, il 15 agosto, Sant’Angelo del Pesco diventa un crocevia di culture e storie, un luogo in cui il passato e il presente si incontrano per celebrare l’Assunzione in cielo della Beata Vergine Maria e per onorare la forza di questa comunità che continua a legare insieme tutti i santangiolesi, ovunque si trovino nel mondo. Le emozioni condivise, le storie raccontate e le risate condivise creano un legame che supera le distanze geografiche e il trascorrere del tempo.

Il bar è chiuso da un po’nell’ultima notte di agosto a Sant’Angelo del Pesco. L’aria è densa di ricordi estivi mentre l’estate si congeda sotto un’aria frizzantina. – Archivio vivisantangelo

Ma come tutte le cose belle, anche questo magico periodo ha una fine. La piazza del paese, ancora gremita di gente, si gode gli ultimi momenti dell’estate santangiolese. I tavoli dei bar sono ancora occupati da quelli che vorrebbero prolungare un po’ più a lungo il piacere di questa esperienza, quasi riluttanti a separarsi dalla gioia e dalla spensieratezza di questi giorni. Ma l’estate di agosto sta volgendo al termine. Le giornate si fanno gradualmente più fresche, e l’aria porta con sé una leggera tristezza. È tempo di dire addio alle giornate lunghe e spensierate e ai momenti condivisi con amici e familiari.

Nel silenzio notturno, solo i lampioni illuminano la serena quiete del paesello. – Archivio vivisantangelo

Man mano che i giorni passano, le strade cominciano a svuotarsi. Gli ospiti partono uno dopo l’altro, salutando con un misto di malinconia e gratitudine. È come se Sant’Angelo del Pesco ritornasse al suo stato di quiete e solitudine, portando con sé i ricordi di giornate straordinarie. La piazza è ancora ben illuminata e la sensazione è quella di essere solo al mondo. Ma c’è qualcosa che è rimasto, un piccolo segno di questa magica estate: una bicicletta abbandonata. Forse dimenticata da qualcuno nell’entusiasmo di salutare gli amici, o forse lasciata lì come un segno tangibile di un’esperienza che non sarebbe mai stata dimenticata.

Una bicicletta solitaria nella piazza vuota, forse dimenticata, forse no. – Archivio vivisantangelo

È tardi ormai, la temperatura diventa sempre più fresca. La calura dell’estate è ancora nell’aria, ma l’atmosfera è diversa, un po’ nostalgica. Il maglioncino mi fa proprio comodo. La mia ultima passeggiata di questo magico agosto santangiolese è piena di emozioni. Il paese offre il suo lato paesano. Il bar è chiuso già da diverse ore e l’orologio del campanile sotto un cielo stellato segna l’imminente mezzanotte. L’ultima notte di un agosto santangiolese. Momenti unici che vorresti non finissero mai. Un treno all’alba mi ricondurrà verso nord, ma le idee pazze da condividere col mio paesello restano.

L’estate santangiolese si conclude qui. Bellissime storie, momenti di condivisioni e una gioia immensa. Il paese sa che il prossimo anno si assiste nuovamente al miracolo delle magiche giornate di agosto, quando la piazza e le strade si riempiono di vita, sorrisi, abbracci e bellissimi ricordi, trasformando il semplice Sant’Angelo del Pesco in un luogo unico e straordinario.

Bello il mio paesello, solitario e immobile. – Archivio vivisantangelo

E mentre il treno si allontana dalla piccola stazione, rimane il ricordo di un’estate indimenticabile, Piccole storie e momenti irripetibili che avrebbero continuato a vivere ancora per molto nel cuore del paesello. La nostalgia dei sapori e delle risate riempie ancora per molto il ricordo del ferragosto santangiolese. Bello il mio paesello, solitario e immobile, ansioso ad aspettare un’altra meravigliosa estate con tante belle e nuove storie con la consapevolezza che l’estate santangiolese si accorcia, anno dopo anno, sempre di più.

È silenzioso ora il mio paesello: la quiete della solitudine gli è stata restituita. – Archivio vivisantangelo

È silenzioso ora il mio paesello: la quiete della solitudine gli è stata restituita.