Ricordi di calde giornate agostane, tante e divertenti. Battute dialettali e legami fra vecchi e nuovi amici. Nonni narratori e profumi di cibi deliziosi. Flessioni dialettali quasi scomparse e un’atmosfera magica di avventure e spensieratezza. Tutto ciò racchiuso in poche settimane, custodite gelosamente, ma che come ogni anno, svaniscono troppo presto.
Siete giunti qui da diverse direzioni. Alcuni di voi hanno percorso la A14 da Nord, uscendo al casello di Val di Sangro. Da lì, avete proseguito sulla strada statale 652 “Fondo Valle Sangro“ fino a raggiungere Sant’Angelo del Pesco.
Altri, invece, sono partiti da Roma, percorrendo l’autostrada A1 e uscendo al casello di San Vittore. Da lì, avete seguito la direzione Venafro – Roccaraso – Castel di Sangro.
Infine, c’è chi ha preferito l’itinerario da Napoli, anch’esso attraverso l’autostrada A1, con uscita a Vairano – Caianello. Da questo punto, avete proseguito verso Venafro – Roccaraso – Castel di Sangro.
I fascarelli: un’icona e un simbolo di radici profonde; la “fascarllata“: l’occasione ideale per riunirci, un pretesto per ritrovare amici e famiglia, condividendo gioie e momenti preziosi insieme.
Questa sera tutti in piazza! Sant’Angelo del Pesco, con gioia e orgoglio, celebra la 41esima edizione della tradizionale sagra della polenta. Un’attesa lunga un anno, un’occasione per condividere le nostre tradizioni, la nostra cultura e il nostro amore per il nostro paese.
L’astrattismo fotografico è un’arte controversa che può affascinare o non convincere affatto. La sua bellezza risiede nell’armonia delle forme, colori e spazi, ma la domanda persiste: cosa ha voluto comunicare il fotografo? La fotografia è sempre ancorata alla realtà, quindi l’incomprensione non la rende astratta, ma ci invita a cercarne il significato. La sua interpretazione è soggettiva, e proprio in questa sfida risiede la sua essenza artistica.
Nei piccoli paesi di montagna, agosto è il mese di sagre e tradizioni che affondano le loro radici nella fede e nel calore dei secoli passati. Anche Sant’Angelo del Pesco, un piccolo paese del Molise, ogni anno nel mese di Agosto, viene animato da festeggiamenti e tradizioni secolari.
Lungo la provinciale che si allontana dal paese per via Roma si snoda una strada che offre uno spettacolo unico e affascinante: la scoperta dei casolari di Contrada Canala e dell’immensa campagna santangiolese. In pochi istanti, il paesaggio si trasforma, lasciando alle spalle il piccolo paese per lasciare spazio a una natura rigogliosa e incontaminata. La vista si perde in un susseguirsi di verde, con distese di campi e prati punteggiati da fiori selvatici.
Eventi meteorologici estremi come ondate di calore, siccità, inondazioni e tempeste sono sempre più frequenti a livello globale. Fenomeni che mostrano una variazione non uniforme, colpendo alcune regioni più pesantemente di altre. Siamo di fronte a una sfida globale che richiede azioni concrete e impone un’attenzione particolare per adattarsi e mitigare i suoi impatti, in modo completamente differenziato in tutto il mondo.
Eh sì, quanti ricordi! Ricordi casuali, ma non solo. Ricordi che riportano alle meraviglie dei tempi passati e che trasportano immediatamente a una vita spensierata: risate e abbracci, sguardi complici e momenti di confronto, gioia di essere insieme e l’inebriante scoperta di starci bene insieme. Ricordi che saranno per sempre nei nostri cuori. Dedicato a te, amica nostra!
Il caldo record di questi giorni sottolinea il coinvolgimento del cambiamento climatico su scala globale. Dall’Europa all’Asia, dal Nord America ai poli, con temperature massime senza precedenti. Gli scienziati confermano il legame tra il caldo estremo e il cambiamento climatico e avvertono che eventi simili diventeranno sempre più frequenti e intensi in futuro se non si adottano misure decisive per ridurre le emissioni di gas serra: una chiamata all’azione per proteggere il nostro pianeta e mitigare questa pericolosa tendenza.
Nel tumulto dei tempi moderni, il dialetto si dissolve lentamente, lasciando un vuoto nelle nostre vite. Tra le giovani generazioni, il dialetto si estingue, portando alla triste prospettiva di un “disastro“ imminente. Dobbiamo agire per conservare questo tesoro linguistico, altrimenti perderemo una parte irripetibile della nostra identità culturale.