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A Sant’Angelo del Pesco, il 13 agosto non è una data qualsiasi: è il giorno in cui il paese intero si ritrova per celebrare la sagra della polenta, meglio conosciuta come la Fascarllata. Un evento che da quarantacinque anni riunisce amici, parenti e visitatori, trasformando la piazza in un teatro di tradizione, convivialità e orgoglio comunitario.
Fin dalle prime ore del pomeriggio, i preparativi entrano nel vivo. La piazza si riempie di colori, suoni e profumi che raccontano storie di un tempo. Dalle cucine all’aperto, l’aroma della polenta avvolge le strade, mentre i volontari — veri custodi di questa tradizione dal 1980 — si muovono con gesti sicuri, ognuno impegnato nel proprio compito. È grazie a loro se, anno dopo anno, la Fascarllata continua a vivere con la stessa passione.
Ma cosa sono i fascarelli?
Si tratta di un piatto antico, simbolo della cucina povera di un tempo. La ricetta, tramandata di generazione in generazione, prevede la cottura delle patate in acqua salata, alle quali si aggiunge lentamente farina di mais per ottenere un composto morbido. Poi, a fuoco lento, si amalgamano fagioli, cotiche di maiale e un tocco immancabile di peperoncino. Nel grande pentolone, gli ingredienti si fondono in un’armonia di sapori che rievoca le tavole dei nostri nonni.
Alle 20:00, l’appuntamento è in piazza. Panche e tavoli di legno accolgono famiglie e comitive, pronte a gustare la polenta fumante accompagnata da formaggi, dolci e altre specialità locali. Il tutto annaffiato da un buon bicchiere di vino. Intorno, musica dal vivo e intrattenimento animano la serata, mentre le risate si mescolano al tintinnio dei bicchieri.

Dal 1980 Sant’Angelo del Pesco porta la sagra della polenta all’insegna della genuinità e della tradizione. – Photography & Design: Oreste Di Cristino
La Fascarllata non è solo una sagra gastronomica: è un rito di condivisione. Giovani e anziani, abitanti e turisti, tutti si ritrovano fianco a fianco, riscoprendo il piacere di stare insieme. È un momento in cui il paese si riconosce e si rinnova, dove le nuove generazioni imparano dagli anziani l’importanza di preservare le proprie radici, in un’epoca in cui la tecnologia rischia di allontanare le persone.
La festa prosegue fino a notte fonda. Quando la musica si spegne e la luna veglia su Sant’Angelo del Pesco, resta la consapevolezza che questa non è solo una tradizione, ma un legame vivo con la propria identità. Già si pensa al prossimo 13 agosto, quando la piazza tornerà a riempirsi di voci, profumi e sorrisi.
La Fascarllata è tutto questo: memoria e futuro, sapori e comunità, una pagina di storia che ogni anno si riscrive con lo stesso entusiasmo di sempre.