L’EXPO 2024, curata da “vivisantangelo” sotto la direzione di Oreste Di Cristino e con il sostegno dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Nunzia Nucci, si inseriva nell’anno dedicato al “Turismo delle Radici“. L’evento è stato realizzato nell’ambito del programma PNRR, grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il 5 agosto 2024, in una splendida giornata estiva, prendevano il via i preparativi per l’allestimento dei tendoni che avrebbero ospitato l’EXPO 2024, un evento culturale che si preannunciava come il punto focale dell’estate santangiolese, portando con sé un’ondata di entusiasmo e aspettative.

L’EXPO 2024, curata da “vivisantangelo” sotto la direzione di Oreste Di Cristino e con il sostegno dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Nunzia Nucci, si inseriva nell’anno dedicato al “Turismo delle Radici“. L’evento è stato realizzato nell’ambito del programma PNRR, grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Piazza dei Caduti, punto di partenza del percorso espositivo che guida i visitatori verso l’EXPO 2024, si prepara a diventare il cuore pulsante di Sant’Angelo del Pesco. La suggestiva ambientazione è arricchita da tre banner che adornano la facciata dell’ex-asilo, celebrando i diversi aspetti dell’evento, con un’attenzione particolare al “Turismo delle Radici“ e al ventennale di “vivisantAngelo“ (2004-2024). Al centro, un banner raffigura l’incantevole paesaggio locale con il messaggio “Benvenuto a Sant’Angelo del Pesco“, presentando il borgo come una meta climatica di rilievo.

Nel cuore della campagna santangiolese, tra dolci colline e viali alberati, un tardo pomeriggio di fine agosto ha offerto lo scenario perfetto per catturare l’essenza di un’estate indimenticabile. La luce calda e avvolgente del sole ha esaltato i contrasti affascinanti di luci e ombre, creando un ambiente ideale per gli ultimi scatti della stagione. La presenza di Sabine ha aggiunto un tocco di romanticismo e armonia, perfettamente in sintonia con il contesto rurale che la circondava.

Agosto a Sant’Angelo del Pesco si è concluso, segnando la fine di un mese ricco di eventi che hanno visto l’attiva partecipazione della comunità. Le attività che hanno animato questo periodo sono state molteplici: dall’EXPO 2024 alla tradizionale sagra dei fascarelli; dalle solenni processioni e serate di musica a tutto volume ai vivaci shooting fotografici con le ormai consuete “foto del giorno” e “foto della notte”. La piazza è stata teatro di numerosi incontri, attirando residenti e visitatori per ascoltare racconti collettivi, partecipare alla presentazione di un libro e lasciarsi avvolgere dalle affascinanti storie degli anziani, custodi di un’eredità culturale che resiste al tempo. Il calendario si è arricchito ulteriormente con una caccia al tesoro, offrendo divertimento garantito per tutte le età. Inoltre, direttamente dall’EXPO 2024 abbiamo trasmesso numerosi video e fotografie in diretta, offrendo uno spaccato di vita santangiolese ai nostri compaesani sparsi per il mondo.

Nel vasto libro del mondo, ogni viaggio si presenta come un capitolo unico e coinvolgente, in cui il viaggiatore diventa il protagonista assoluto, immergendosi completamente in un universo inedito, pronto a scrivere le proprie pagine di avventura. Come un lettore affascinato, il viaggiatore si lascia trasportare attraverso luoghi incantevoli e situazioni sorprendenti, componendo così una storia personale ricca di emozioni e scoperte.

Il Molise, con la sua ricca storia, cultura e tradizione, rappresenta per molti un legame profondo con il passato, essendo il luogo d’origine di numerosi emigranti. Il Turismo delle Radici si rivolge principalmente ai discendenti di queste persone, offrendo loro l’opportunità di tornare nei paesi e nei luoghi dove vissero i loro antenati. Che si tratti di rintracciare le proprie radici, immergersi nella vita locale o esplorare il patrimonio culturale, questo tipo di turismo è un’occasione per riscoprire le proprie origini e la propria identità.

Negli anni ’50, un periodo segnato dalla ricostruzione post-bellica e dal desiderio di rinascita, uno studio fotografico assumeva un’importanza straordinaria per molte famiglie. Era un’epoca in cui la società stava cercando di ritrovare una certa normalità dopo gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale, e le fotografie diventarono un mezzo prezioso per catturare i momenti speciali e conservare i ricordi di famiglia.