Nel cuore dell’Alto Molise, a Sant’Angelo del Pesco, si erge un angolo di natura incontaminata che mescola tradizione e novità. A 850 metri di altitudine, un pianoro panoramico, la zona “Tre Croci“, accoglie i visitatori con un fascino primordiale e una bellezza che invita alla riflessione. Una solida base di pietra con tre croci in ferro battuto, domina il paesaggio, con la rupe di Pescopennataro da un lato e il monte di Sant’Angelo dall’altro. Da questo punto, lo sguardo si perde nell’immensità dove lo sguardo può abbandonarsi ad una rilassante osservazione di tutta la zona sottostante. Giù in basso c’è Sant’Angelo del Pesco.
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La serata, inizialmente grigia e monotona, si è trasformata magicamente con l’arrivo di una pioggia intensa. Quello che poteva essere un momento insignificante ha assunto un fascino inaspettato. La pioggia ha vestito il paesaggio di un’atmosfera nuova, rivelando la quiete umida e sottile sotto una luce completamente diversa.
L’arrivo degli alpaca a Sant’Angelo del Pesco è il titolo di questo racconto che, attraverso una serie di pubblicazioni, intende far luce su un progetto originale e innovativo, destinato a rilanciare una delle zone più suggestive e forse meno conosciute del paese: la zona “Tre Croci“. L’iniziativa, dal carattere pionieristico, punta a trasformare quest’angolo incantevole del nostro paese in una meta di attrazione, utilizzando gli alpaca come simbolo di una rinascita culturale e turistica.
L’agosto santangiolese del 2024 ha saputo offrire un perfetto connubio tra storia, cultura e tradizione, grazie a una ricca serie di eventi: mostre, sagre, iniziative culturali e momenti di divertimento. Anche se il culmine dell’estate, con il ferragosto, è ormai alle spalle, la stagione autunnale appena arrivata continua a riservare sorprese e momenti di aggregazione. Tra gli eventi più significativi e profondamente sentito a Sant’Angelo del Pesco, spicca la fesc’ta d’ Sant M’cchel, la festa di San Michele Arcangelo, che il 29 settembre celebra uno dei momenti più importanti del calendario religioso del paese. In questi ultimi giorni, il paese ha vissuto in un’atmosfera festosa, riflettendo con intensità l’identità culturale e spirituale della comunità locale, mantenendo viva la tradizione e il legame con le proprie radici.
Domenica 29 settembre in occasione della festa patronale di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo del Pesco, si è svolta una giornata straordinaria, ricca di eventi e di emozioni, resa ancora più speciale dall’iniziativa Viva Vittoria Isernia – Insieme Contro la Violenza sulle Donne! Un momento di grande partecipazione e sensibilizzazione ha avuto luogo presso il Monumento ai Caduti, dove sono stati esposti quadrati artistici realizzati a maglia e uncinetto, simboli tangibili di solidarietà e impegno contro la violenza sulle donne.
Nelle campagne di Italia, Francia e Spagna, i piccoli borghi rurali stanno affrontando un progressivo spopolamento che appare sempre più difficile da arrestare. Case abbandonate, strade deserte e cartelli con la scritta “vendesi“ costellano il paesaggio di questi villaggi, un tempo fulcro della vita contadina. In Italia, una delle regioni più colpite è il Molise, che rappresenta un caso emblematico di questo declino. Piccoli centri come Sant’Angelo del Pesco vedono la propria popolazione ridursi costantemente, mentre le nuove generazioni guardano sempre più alle opportunità offerte dalle città industrializzate e dai grandi centri urbani che offrono possibilità di crescita che piccoli paesi non riescono più a garantire.
L’Alpaca, membro della famiglia dei camelidi originario del Sudamerica, è stato allevato per millenni principalmente per la sua pregiata fibra. Negli anni recenti, questo mammifero ha iniziato a ricoprire nuovi ruoli, entrando a far parte di iniziative educative e ricreative, quali passeggiate guidate e programmi di pet therapy, grazie a un addestramento adeguato. Nonostante la sua versatilità, la produzione di fibra rimane l’attività principale e più redditizia. Il pelo dell’Alpaca, noto per essere anallergico e incredibilmente setoso, varia notevolmente tra un esemplare e l’altro, una peculiarità che accresce il suo valore nel settore tessile.
Il 28 settembre, alla vigilia della festa patronale di San Michele Arcangelo, una tranquilla piazzola di Sant’Angelo del Pesco si è animata in un vivace angolo culturale. Durante il pomeriggio, un evento particolarmente significativo ha arricchito la giornata: la presentazione del libro “Pane e Polvere“ di Gianluca Salustri. Quest’opera, che esplora le vicende dei minatori di Capistrello, ha toccato temi profondamente che risuonano molto da vicino con le storie di emigrazione che hanno lasciato un segno indelebile su Sant’Angelo del Pesco e su altri piccoli comuni tra Abruzzo e Molise.
Ogni paese nasconde i propri segreti, e il momento più suggestivo per scoprirli è la notte. Tra vicoli stretti e strade poco frequentate, emergono angoli nascosti che, con il calare del buio, restano ignoti persino a chi vi abita. Sono luoghi che, avvolti nel silenzio della sera, si svelano solo a chi sa dove cercarli.
Nel piccolo borgo, ormai abbandonato a se stesso, il silenzio ha preso il sopravvento, avvolgendo ogni cosa in un manto di quiete assoluta. Le voci che poche ore prima riempivano l’aria con risate, conversazioni animate e il rumore di passi frettolosi, sono ormai un lontano ricordo, dissolte come la nebbia al sorgere del sole. Il borgo, che aveva brevemente ripreso vita, è ora tornato alla sua quotidianità spoglia, un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, quasi indifferente al passare dei giorni.
Fotografare la notte è un’arte che cattura con maestria il mistero e la passione nascosti nell’oscurità. L’atmosfera unica è plasmata dalle ombre allungate e dai vividi contrasti tra le zone d’ombra e le rare fonti di luce. Ogni fotografia notturna diventa un’avventura nell’ignoto, dove i dettagli si svelano gradualmente e la composizione gioca sapientemente con luci e ombre. Di notte, il paesaggio assume una dimensione surreale, trasformando ogni scena in un quadro vibrante di mistero e fascino.