La chiesa della Madonna del Carmelo di Sant’Angelo del Pesco, costruita tra il 1500-1600 per le frequenti sepolture epidemiali, ha attraversato diversi secoli di modifiche e restauri. Nel 1656, la peste colpì pesantemente la popolazione santangiolese, rendendo questa chiesetta un simbolo storico e spirituale. Nel 1849, vi fu costituita un’associazione di fedeli per l’esercizio di opere di pietà e di carità; la Confraternita del Carmine. Purtroppo, nel 1862, un fulmine scatenò un devastante incendio che distrusse tutte le seppellettili della chiesa, incluso il quadro della Madonna. Oggi, la chiesa della Madonna del Carmelo rimane un importante patrimonio culturale e storico per il paese.

Sospese tra cielo e terra, le Tre Croci si stagliano con la loro maestosità, e dopo un’ardua salita, la fatica lascia spazio alla meraviglia. Un pianoro accoglie una base in pietra che fa da sostegno a tre croci in ferro battuto. Dietro di loro, fa da sfondo una imponente rupe, quella di Pescopennataro, mentre dall’altra parte si erge maestoso il monte di Sant’Angelo del Pesco. Una volta arrivati, la vista va sempre più lontano dove lo sguardo può abbandonarsi ad una rilassante osservazione di tutta la zona sottostante. In basso, come una gemma preziosa, c’è Sant’Angelo del Pesco.

Storie di paese: una serie di aneddoti per fare un salto immaginario nel passato, quando il tempo scorreva più lentamente e le persone si ritrovavano unite per condividere momenti di serenità. A Sant’Angelo del Pesco, non c’era ancora la TV. Ed era un periodo che si poteva tranquillamente riflettere, liberare la propria fantasia, chiacchierare e qualche volta pure ascoltare. Piccoli aneddoti di vita quotidiana, tra le case dove le donne stendevano i panni alle ringhiere e gli angoli della strada e dove i pensionati formano piccoli gruppi nelle panchine della piazza dando vita a tantissime storie per poi raccontarle la sera al bar. L’arte della conversazione dove l’ascolto era attento e le connessioni autentiche. Chiacchiere e storie… tra realtà e fantasia.

Quando di qualcuno si dice « ha fatto la storia del paese ».
Oggi 19 dicembre 2022 e Don Vincenzo ci lasciava esattamente dodici anni fa. Un testimone e un protagonista delle nostre piccole e grandi storie. Un pezzo della nostra adolescenza (e non solo) e per i giovani di allora, il professore di tutte le materie. Un ricordo e un omaggio in questa breve introduzione biografica.

Una natura di straordinaria bellezza, storia e tradizioni centenarie, beni e siti archeologici di un passato di grande prestigio, una varietà di paesaggi costieri e montani, un patrimonio boschivo oggetto di studio delle scuole internazionali di forestazione per la grande quantità di abeti bianchi e di faggeti, profumi e sapori di forti tradizioni alla vita contadina e al lavoro nei campi… Parliamo del piccolo Molise con i suoi minuscoli paesetti di montagna, quasi inaccessibili: posti poco conosciuti con piccole finestrelle ancora tutte da aprire. La regione più piccola, ma una delle più belle della nostra meravigliosa Italia.

Quando si parla di tramonti si pensa sempre a quelli visti in posti lontani e sperduti del mondo. Di tramonti belli ne ho visti tanti: nel deserto Khor Al-Adaid in un angolo sud-orientale del Qatar dove l’oceano incontra il deserto e puoi andarci solo con un fuoristrada (4×4); quello mozzafiato della costa atlantica del Marocco nella spiaggia Plage Oudayas a guardare il sole che affonda nell’Oceano Atlantico.

Della vita ricordiamo solo piccoli momenti, i più emozionanti, quelli che per noi simboleggiano qualcosa. Questo perché il nostro cuore e la nostra mente interpretano l’informazione per poi razionalizzarla in quello che, secondo noi, è importante e in quello che non lo è. E se riuscissimo a catturare l’ordinario con una diversa prospettiva ed una attenta presentazione fotografica in modo tale che questo diventi straordinario e offrirlo poi a chi fino allora lo considerava solo ordinario?

Sant’Angelo del Pesco, 14 febbraio 2005
L’ultimo scatto prima di lasciare Sant’Angelo a notta fonda e in piena bufera. Lasciamo un paese buio e misterioso, malinconico, smarrito, surreale e deserto – ma magico, romantico, mistico, poetico, ordinario e straordinario nello stesso tempo – …e per me talmente bello che non riesco neanche a spiegarmi in che consiste la sua bellezza. A volte, non sono nemmeno sicuro se sia così bello per davvero !