Ancora una volta mi ritrovo in viaggio, su un treno, seduto lato finestrino. E ogni volta, guardando fuori e vedere il mondo che scorre via, mi ritornano in mente ricordi che non hanno niente a che vedere col viaggio che sto facendo (oggi direzione Bruxelles). Pensieri, che a modo mio, metto nero su bianco per poi, a modo mio, raccontarle. Storie che mi hanno fatto crescere. Storie scritte per non dimenticare.

Una natura di straordinaria bellezza, storia e tradizioni centenarie, beni e siti archeologici di un passato di grande prestigio, una varietà di paesaggi costieri e montani, un patrimonio boschivo oggetto di studio delle scuole internazionali di forestazione per la grande quantità di abeti bianchi e di faggeti, profumi e sapori di forti tradizioni alla vita contadina e al lavoro nei campi… Parliamo del piccolo Molise con i suoi minuscoli paesetti di montagna, quasi inaccessibili: posti poco conosciuti con piccole finestrelle ancora tutte da aprire. La regione più piccola, ma una delle più belle della nostra meravigliosa Italia.

Quando si parla di tramonti si pensa sempre a quelli visti in posti lontani e sperduti del mondo. Di tramonti belli ne ho visti tanti: nel deserto Khor Al-Adaid in un angolo sud-orientale del Qatar dove l’oceano incontra il deserto e puoi andarci solo con un fuoristrada (4×4); quello mozzafiato della costa atlantica del Marocco nella spiaggia Plage Oudayas a guardare il sole che affonda nell’Oceano Atlantico.

Della vita ricordiamo solo piccoli momenti, i più emozionanti, quelli che per noi simboleggiano qualcosa. Questo perché il nostro cuore e la nostra mente interpretano l’informazione per poi razionalizzarla in quello che, secondo noi, è importante e in quello che non lo è. E se riuscissimo a catturare l’ordinario con una diversa prospettiva ed una attenta presentazione fotografica in modo tale che questo diventi straordinario e offrirlo poi a chi fino allora lo considerava solo ordinario?

Sant’Angelo del Pesco, 14 febbraio 2005
L’ultimo scatto prima di lasciare Sant’Angelo a notta fonda e in piena bufera. Lasciamo un paese buio e misterioso, malinconico, smarrito, surreale e deserto – ma magico, romantico, mistico, poetico, ordinario e straordinario nello stesso tempo – …e per me talmente bello che non riesco neanche a spiegarmi in che consiste la sua bellezza. A volte, non sono nemmeno sicuro se sia così bello per davvero !

In una “Casetta dell’Acqua”, direttamente da una sorgente, arriva “L’Acqua degli Angeli”. Un’acqua buona per tutti. Sicura, controllata, economica, ma anche rispettosa dell’ambiente. Ottima iniziativa. Io personalmente, per il riempimento, ho fatto una tessera ed ho acquistato un cestello con 6 bottiglie di vetro con tappo meccanico presso l’ufficio comunale.

La riduzione degli alberi da frutto e dell’agricoltura in generale negli ultimi decenni ha modificato profondamente il nostro paesaggio cambiando letteralmente anche il nostro stile di vita.

A Sant’Angelo del Pesco siamo andati a visitare il frutteto di Francesco Di Nucci durante la raccolta delle noci per approfondire ulteriormente le nostre conoscenze sulla frutticoltura santangiolese con particolare riguardo alla raccolta di castagne, noci, ciliege, susine… in un contesto territoriale particolarmente adatto a tali coltivazioni.