La piazza: il cuore del nostro piccolo mondo 

La piazza in una notte di vivisantangelo 2009 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

« È notte. Le strade sono deserte. Il pazzo del paese irrompe nella piazza vuota, gridando: “La piazza è mia”, la piazza è mia”. È una delle scene più belle del film “Nuovo Cinema Paradiso“ di Giuseppe Tornatore. »

La piazza in una giornata di vivisantangelo 2007 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

Mentre guardavo questo bellissimo film del 1968 di Giuseppe Tornatore ambientato in un paesino della provincia di Palermo in terra siciliana, mi tornavano in mente tantissimi ricordi e nel profondo dei miei pensieri gridavo anch’io “la piazza è mia“, “la piazza è nostra“. Rivedevo la mia piazza; la nostra piazza. E mentre con tanta nostagia seguivo la trama del film, drammatico, sentimentale, commedia, prendevo appunti e scrivevo la scenografia del mio film “La piazza: il cuore del nostro piccolo mondo“ (forse una delle più belle “scenografie“ che ho scritto finora).

La piazza in una giornata di vivisantangelo 2007 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

Anche nel nostro piccolo mondo c’è una piazza, il luogo di ritrovo di tutti noi, e dove si svolge la vita sociale del paese. La chiesa, il municipio, il monumento, l’edificio dell’ex asilo e il bar, sono i simboli della nostra comunità che si dispongono intorno alla piazza rendendola simile a un anfiteatro. Cerco sempre di catturare gli attimi di vita sociale che animano la piazza. Un piccolo gruppo di anziani che si riuniscono su una panchina per scambiarsi racconti di tempi passati, i bambini che corrono e ridono intorno alla fontana, i giovani che si incontrano davanti al monumento per discutere dei loro sogni e delle loro aspirazioni. Al bar poi li ritrovi tutti insieme.

La piazza in una videoserata di vivisantangelo 2009 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

Siamo cresciuti in questa piazza e ingenuamente credevano in un mondo migliore. Pensando al passato e confrontandolo con il presente molte cose sono davvero cambiate. È arrivato il progresso e certamente non tutto e andato per il meglio. La socialità è cambiata, ma soprattuto, noi stessi siamo cambiati. Siamo nell’epoca della globalizzazione e di un “melting pot“ sociale. Ci siamo immedesimati nella rivoluzione tecnologica che ha radicalmente confuso il mondo modificando la nostra vita e purtroppo anche le genuine abitudini del piccolo paesello.

La piazza in tutto il suo splendore in una mattinata di vivisantangelo 2007 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

La piazza, specchio del nostro piccolo paese, il luogo dove ognuno di noi si sente parte di essa. Riflette le radici del passato e l’energia del presente. È il palcoscenico di eventi culturali, concerti, feste tradizionali, festa del paese, delle bancarelle, delle luminarie e di eventi piccoli e grandi che riuniscono tutte le generazioni in un abbraccio collettivo. Di gente ce n’è passata e di tutti i tipi ma tanti di loro non ci sono più e non ci sono più le lunghe e belle conversazioni di una volta. Un luogo dove anche se le tradizioni fanno fatica a mescolarsi con l’innovazione, creano un quadro vivido della nostra identità e del nostro spirito comunitario. La piazza è il ritratto del nostro piccolo mondo, di ieri e di oggi.

Di passaggio in una giornata di fine agosto 2016 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

Ogni angolo della piazza è ua scena di un film, un film che racconta una storia dove i sorrisi dei bambini danzano con la saggezza degli anziani e le speranze dei giovani si intrecciano. È un luogo dove generazioni diverse si incontrano e narrano storie di passato, presente e futuro. Tutti lì in piazza, sui gradini della chiesa, davanti al municipio, davanti al bar, a volte fino a notte fonda, soprattutto d’estate. E quando la sera cala, le luci si accendono e la piazza si trasforma in un luogo quasi mistico. Le sedie e i pochi tavoli davanti al bar invitano a condividere un po’ di compagnia. Un invito a rilassarsi e a godere della dolcezza della vita comunitaria.

La bellissima piazza di Sant’Angelo in una notte di mezza estate. I locali del bar sono vuoti. Il bar di Nicoletta non c’è più. Chiuso per cessata attività. Agosto 2011 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

Attraverso la mia “pellicola“ ho cercato di catturare l’amore e l’orgoglio che noi tutti proviamo per il nostro piccolo mondo e per la nostra piccola comunità. È un tributo a quella vita sociale paesana che poi si perde nelle città, ma che qui brilla ancora con tutta la sua autenticità e vitalità.

La piazza così com’era tanti anni fa, col bar di Nicoletta. Agosto 2009 – © Oreste Di Cristino – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

La piazza è il cuore pulsante del nostro piccolo paesello. È il luogo di ritrovo spontaneo di tutti noi. È il simbolo di una comunità unita e di un’identità condivisa. Per chi vive lontano, il ricordo principale è proprio la piazza col suo campanile, la chiesa, il monumento, il municipio, il bar. Un punto di riferimento dei nostri incontri, relazioni, di piccole e grandi storie ma anche un inevitabile luogo della memoria. La piazza, luogo di conversazioni, di abbracci, di sorrisi e anche di tristezza. Forse sto descrivendo una piazza del passato?

La piazza in una giornata di fine settembre 2023 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]

Ripopoliamo la piazza, ma senza ricostruire la vita di una volta e senza imitare il passato, sarebbe impossibile e anche sbagliato. La socialità è cambiata, il mondo è cambiato e noi tutti viviamo uno spaesamento mentale. Dobbiamo immaginare una nuova comunità, una comunità del futuro. Dobbiamo creare nuovi legami. Ricreare uno spazio di incontri, di cultura ma anche e soprattutto di innovazione. Tradizione e modernità si devono assolutamente intrecciare tra di loro in un’unica e perfetta armonia.

Davanti al bar in una giornata di agosto 2007 – © Oreste Di Cristino [Sant’Angelo del Pesco]