Giubbotto antivento impermeabile da barca con cappuccio, scarpe tecniche da barca a vela, cappello di lana, occhiali da sole col cordoncino al collo… pronti per sole, pioggia e vento; le onde ci saranno di sicuro. L’importante è stare sicuri e riuscire a muoversi con comodità. L’eleganza in questi casi non conta niente.
Dopo un “briefing” tecnico, imbarco su un gommone. Uno skipper esperto è di vitale importanza per un ottimo shooting fotografico. In uno scenario così variabile come le regate, un buon skipper deve capire al volo tutte le indicazione del fotografo. Una D5 e una D810 con un 300mm fisso, un 70-200mm, un 24-70mm e un 12-24mm. Insomma rigorosamente Nikon. Linea di partenza. I meravigliosi catamarani e tutte le altre “bellezze” in gara iniziano ad issare le loro maestose e variopinte vele che in questa bellissima mattinata si stagliano nel profondo del cielo blu. La giornata, sembra, promette bene.

Bol d’or Mirabaud Regatta – © Oreste Di Cristino [Lac Léman, Geneva]
Il colpo di cannone. Improvvisamante le imbarcazioni diventano grandi e veloci “oggetti volanti” e le loro differenti velocità metteno a dura prova il lavoro del fotografo che in pochi secondi si ritrova a fotografare in condizioni del tutto precarie: controluce, ombra, in pieno sole. Fotografare a bordo non è affatto facile: per lo skipper, la prima regola è di non intralciare le operazioni di regata. Per i fotografi, invece, muoversi in uno spazio molto limitato, scivoloso, inclinato, richiede un’esperienza di navigazione ancor prima di quella fotografica. L’inquadrature a bordo, ad andature molto elevate con onde che ti sbattono di qua e di là, diventa di difficile gestione. Uno scivolone potrebbe essere fatale per tutto il materiale fotografico.

Bol d’or Mirabaud Regatta – © Oreste Di Cristino [Lac Léman, Geneva]
Ore e ore di navigazione. La immagini delle vele stagliate nel blu del cielo non ci sono più. Il cielo si copre di nuvole nere e minacciose, le onde si innalzano sempre di più. Pioggia, vento, freddo e dopo un’intera giornata arriva anche la notte. In un magnifico scenario notturno il nostro gommone, ad andatura sostenuta, si avvia verso la “finish line”. Tutti in fila, con lunghi fari luminosi, pronti ad immortalare la “vedette” per la prima pagina.

Bol d’or Mirabaud Regatta – © Oreste Di Cristino [Lac Léman, Geneva]
Un cambio di batterie (in regata si scatta davvero tanto), una leggera postproduzione per il giornalista, un’accurata pulizia dell’attrezzatura fredda e bagnata, ed è già l’ora dello “champagne” e del tradizionale “bouquet de fleurs”. Poi festa grande fino al mattino.