Da nord o sud, da Roma o Napoli, o semplicemente, non importa da dove, mi avventuro verso un piccolo paese dell’Alto Molise, seguendo il percorso della suggestiva Fondo Valle Sangro, SS652. Un viaggio che si anima tra colline verdi e il silenzioso canto di un fiume, ormai solo un ricordo. Portato avanti dalla brezza della nostalgia, proseguo il mio cammino.

SANT’ANGELO DEL PESCO. La strada SS652 si snoda come un nastro d’asfalto che accarezza le colline tra le ombre danzanti degli alberi e i campi dorati della natura molisana. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
La provinciale SS652 rivela storie antiche, evocando ricordi profondamente radicati in questa terra che mi appartiene. I colori vividi del paesaggio mi catturano, come se un dipinto prendesse vita davanti ai miei occhi. Realtà o fantasia? Entrambe, senza dubbio! Un romanticismo si intreccia con la mia creatività, donandomi una sensazione di essere al mio posto. Il mio viaggio verso l’Alto Molise diventa un pellegrinaggio verso l’eternità, un cammino senza fine.

SANT’ANGELO DEL PESCO. Nelle luci soffuse di un tardo pomeriggio, un raggruppamento di case si adagia silenzioso tra campi arati e il verde scuro dei boschi circostanti, è il cuore della Contrada Canala Un quadro di vita rurale intessuto di pace e semplicità. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Ecco, ormai ci siamo. Un cartello mi annuncia che sono entrato in Molise, precisamente nella provincia di Isernia. È il momento di attraversare e scoprire da vicino un vero incanto rurale. Tra masserie isolate e affascinanti raggruppamenti di case, Contrada Canala, con la sua bellezza rustica e autentica, dà vita al paesaggio circostante. La tranquillità della campagna che si fonde armoniosamente con l’energia vibrante del piccolo paesello.

SANT’ANGELO DEL PESCO. Sotto il vigile sguardo di un maestoso albero, un sentiero sterrato conduce ad una casa solitaria, testimone silenziosa di storie passate. Con le montagne a fare da sfondo, la Contrada Canala invita a percorrere la via meno battuta e a scoprire la solenne quiete che solo la natura può offrire. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Un altro segnale mi indica che sono arrivato. Percorrendo Via Roma, mi apro la strada fino alla piazza, mentre nell’aria risuona un caloroso e familiare “uè uaglió!“. Sono arrivato a Sant’Angelo, il mio paese, adagiato su una collina che domina la valle del Sangro. Per ora, l’importante è semplicemente essere qui. La piazza mi incanta come se fosse la prima volta che la vedo. Il mio animo romantico trova espressione in un luogo dove storia, natura e ricordi si intrecciano, regalandomi una sensazione di un maestoso “déjà-vu“.

SANT’ANGELO DEL PESCO. Il cartello da il benvenuto con un invito a rallentare, non solo la velocità ma anche il ritmo della vita. Qui, la natura intrecciata ai margini della strada sembra guidare verso un mondo dove il tempo si dilata, lasciando spazio a respiri più profondi e momenti di quieta contemplazione. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
La Chiesa Madre di San Michele Arcangelo mi accoglie, restituendomi una sensazione di serenità e ispirazione. Con reverenza, varco la soglia: è un momento di profonda gratitudine e suggestione. Successivamente, mi avventuro per il borgo antico, il Colle della Lama, esplorando i vicoletti acciottolati e ammirando i suggestivi portali delle case, per me sorprendentemente familiari. Una passeggiata che evoca emozioni intense e rievoca ricordi indissolubilmente legati alle mie radici. Nella mia mente, creativa e romantica, riassumo in un attimo tutto il fascino e la magia del borgo antico della mia infanzia.

SANT’ANGELO DEL PESCO. Il Colle della Lama, il borgo antico nel cuore del paese. I panni stesi ad asciugare sotto un cielo azzurro raccontano di una quotidianità che resiste al tempo. Le pietre secolari delle case vegliano su un paesaggio immutato, custodendo il ritmo lento e armonioso della vita in un angolo nascosto del paesello. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Dalla piazza, mi dirigo verso la chiesetta della Madonna del Carmelo, avvicinandomi come se fossi un forestiero in questo luogo. Qui, un fascino irresistibile mi avvolge in un’aura di mistero. La chiesetta emerge come un rifugio di devozione e contemplazione, un luogo dove la fervente fede nella Madonna trova la sua piena espressione. Ogni passo lungo la scalinata che conduce a Via Madonna suscita in me una profonda nostalgia e spiritualità. In questo angolo incantato, la mia creatività si accende e si fonde con la profondità del mio essere. E così, ancora una volta, riscrivo la mia storia, a mio modo, immerso tra la mia gente e le antiche mura che mi circondano.

SANT’ANGELO DEL PESCO. Nascosta tra gli alberi che cullano i loro rami al ritmo del vento, si erge l piccola chiesetta della Madonna del Carmelo, sentinella di pace fuori dal tempo. Come un rifugio per anime in cerca di quiete, si affaccia sul paesello, invitando a un momento di riflessione sotto il suo modesto campanile, testimone silenzioso di secoli di devozione e contemplazione. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Salendo lungo Via Pisanelli, mi dirigo verso le Tre Croci, un punto ideale per ammirare il tramonto da diverse angolazioni, uno spettacolo che preferisco a molti altri visti nel mondo. Successivamente, scendo per visitare il luogo di riposo eterno dei santangiolesi. In una quiete sepolcrale, il cimitero stesso emerge come un simbolo di serenità e pace, evocando ricordi e riflessioni profonde.

SANT’ANGELO DEL PESCO. Le Tre Croci, la parte più alta del paese, in una solenne comunione tra terra e cielo. Un traliccio d’acciaio si staglia fiero, custode di antiche vie, segnando l’incrocio tra il cammino dell’uomo e l’eterna maestosità della natura molisana. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Ma questo minuscolo paesello non è solo un luogo di splendidi tramonti e paesaggi mozzafiato; è anche un crogiolo di tradizione e gusto. Nell’aria si mescolano i ricordi dei profumi e dei sapori che raccontano la storia delle antiche usanze santangiolesi. La pasta fatta in casa, il tradizionale “sagn’ e fasciuol“, i deliziosi “fascariell“, i fantastici “turc’niell“ e molti altri piatti tipici rievocano, attraverso il gusto e l’olfatto, ricordi preziosi. Questi semplici piatti, radicati nella tradizione, non solo rispettano ma celebrano la nostra cultura, legandoci indissolubilmente alla storia del nostro paese.

SANT’ANGELO DEL PESCO. L’ultimo scatto prima della partenza. L’obiettivo si focalizza per un ultimo saluto, mentre il paesello si dipana sotto un cielo vasto e pensieroso. Ogni angolo, ogni albero, ogni sentiero racchiuso in questa immagine parla di un’esistenza tranquilla, tessuta nel paesaggio molisano che rimarrà impresso come un dolce ricordo.– vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Il mio breve viaggio nell’Alto Molise, al confine con l’Abruzzo, è ormai concluso. Tra boschi e montagne, paesaggi incantevoli e tramonti mozzafiato che dominano le dorsali appenniniche, la natura offre uno spettacolo senza eguali. La ricchezza del patrimonio boschivo, con gli abeti bianchi studiati dalle scuole internazionali di forestazione e i sontuosi faggeti, fa di questo luogo un paradiso per gli amanti della natura. Una sinfonia di colori e profumi avvolge ogni passo lungo i sentieri di campagna, conducendo sempre verso ambienti incontaminati che seducono con la loro bellezza.

SANT’ANGELO DEL PESCO. La 500 riposa davanti a una casetta in legno sul pianoro delle Tre Croci, punto di partenza per una nuova avventura tra le dolci colline molisane. Il cielo terso promette un viaggio sereno, mentre la natura circostante sussurra di percorsi non ancora esplorati. Ogni viaggio inizia con un addio: la partenza è imminente. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
La partenza è imminente, e mentre mi allontano, scatto un’ultima foto quasi per scaramanzia. La mia fotocamera riesce a catturare l’essenza di questo luogo surreale e deserto, ma allo stesso tempo anche magico, romantico e mistico. Una bellezza sfuggente che non può essere spiegata a parole. A volte, nemmeno io sono sicuro se la sua bellezza sia reale, ma rimango affascinato e rapito; forse perché questo angolo di mondo è il mio paese.