Nell’aria fresca di una limpida serata di fine agosto, il piccolo paesello sembra essere sospeso nel tempo. Le case e i vicoletti sono avvolti da una quiete surreale. È come se la “lunga“ estate santangiolese avesse deciso di prendersi una pausa e lasciare che il paese riposasse.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Lampioni lungo Corso Umberto, tutti in fila, come custodi silenziosi di una storia che s’infila tra le case e la strada. Ogni lampione sembra un rifugio che promette riparo dalla notte, mentre le finestre delle case, rivelano i segreti di chi vi riposa. La notte avvolge ogni cosa, e mentre le ombre giocano tra i vicoli deserti, tutto è quieto. Un angolo del paese che sa ancora custodire la poesia dei piccoli dettagli. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
I lampioni tingono di calore i colori delle facciate delle case, creando un’atmosfera magica e rassicurante. È il momento perfetto per esplorare le strade vuote e catturare la bellezza del paesello nell’assoluta tranquillità sotto una luna relegata in un angolino sopraffatta dalla luce dei lampioni.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Il tempo che scorre al ritmo delle luci dei lampioni. In Via Chiesa Vecchia l’oscurità è vellutata. Due auto parcheggiate che diventano figure immobili, testimoni silenziosi del fluire della notte. Le ombre delle mura delle case antiche, narrano di generazioni e storie vissute. La stradina conduce verso un qualcosa non visibile, ma immaginabile, dove il paese continua il suo sonno antico, sospeso tra il susseguirsi delle notti e il risveglio dei giorni. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Nonostante l’estate stesse lentamente cedendo il passo all’autunno, qui nel paesello sembra che l’estate non volesse ancora dire addio. L’aria tiepida estiva persiste, impregnata ancora di festa. La fontana, dietro al monumento, suona dolcemente, mescolandosi con l’atmosfera notturna malinconica, tra le ombre e i riflessi dei lampioni in una piazza surreale.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Il lampione che disegna il mio cammino verso casa attraverso Via della Repubblica. Il campanile che si staglia nel cielo notturno, vegliando sulle pietre e sulle case, soprattutto quelle disabitate. Il vecchio lavatoio pubblico che ci racconta storie profonde nei secoli. Una sensazione di pace pervade l’atmosfera, come se ogni angolo riposasse in attesa di storie da narrare al prossimo risveglio dell’alba. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
In questo itinerario insolito, dove tutto tace, sono accompagnato da una compagnia insolita: i lampioni. Sono tutti accesi, puntuali e sorridenti, come se volessero condividere con me il loro splendore nella quiete notturna.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Un questo angolo appartato del borgo antico, la luce di un lampione solitario si spande sulla facciata di una vecchia casa. Una porta in legno, consumata dal tempo, sembra custodire i segreti di chi l’ha varcata per anni. Nel silenzio notturno, il B&B, anch’esso disabitato, mi sussurra un invito a rallentare il passo e assaporare la quiete che solo una notte di questo piccolo mio paese può offrire. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Camminando lungo le stradine deserte, catturo il respiro di un paese che riposa dopo il lungo frastuono dell’estate. Le luci dei lampioni, le ombre che si allungano lungo i muri delle case, i riflessi dorati nei vetri delle finestre creaano un’atmosfera surreale. In questi momenti, mi sembra di trovarmi in un luogo incantato, un paese che forse non esiste davvero.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Lungo la scalinata che conduce alla chiesa della Madonna, un lampione diffonde la sua luce, come una guida per i passi notturni dei fedeli in cerca di quiete. La chiesa si staglia contro il cielo notturno, una silhouette imponente e tranquilla che veglia su tutto il paese, grazie anche a un potente faro che la illumina. Il piccolo campanile svetta nel silenzio, mentre tutto il resto giace, in ombra, lasciando immaginare più di quanto si veda. La serenità è palpabile, un invito a riflettere o semplicemente ad ammirare la semplice bellezza di un momento di pace in un angolo raccolto del mondo. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Ma poi, girando l’angolo, vedo un lampione solitario illuminare una stradina deserta. È come un segno, un sussurro nella notte, che mi dice che la notte non è ancora finita. Una piccola piazzetta si apre davanti a me, surreale e magica. Mi fermo ad ammirare le ultime luci di un’estate ormai trascorsa. È la piccolissima piazzetta del B&B, uno dei punti di riferimento e di incontri delle serate festive di ferragosto.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Sotto la luce soffusa dei lampioni che disegnano un percorso acciottolato dove le case si allineano con balconi fioriti, si dipana Via Vittorio Emanuele III. La quiete è regina, interrotta solo dal rado passaggio di qualcuno che sembra attraversare un tunnel temporale. Nonostante l’assenza di vita visibile, questa stradina è custode di vite e di storie vissute in un piccolo gioiello incastonato nel cuore del paese. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Ma il paese non dorme ancora. Le case, i vicoli stretti, tutto sembra prendere vita man mano che l’alba si avvicina. Il cielo comincia a tingersi di blu e di rosa. È l’arrivo di una nuova giornata, e il paese sta lentamente risvegliandosi dalla sua quiete notturna. Nel frattempo la piazza si arricchisce di tante altre luci, i fari di qualche automobile di passaggio, la luce di qualche finestra e il cielo che cambia colore con l’arrivo di una nuova giornata.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Un susseguirsi di gradini e angoli raccolti, dove un solitario lampione si erge a guardiano di notti silenti: è Via Chiesa Vecchia. La luce filtrando attraverso angoli e scalinate, riflette su finestre chiuse che conservano i sogni di chi riposa. La penombra è come una tela su cui il lampione disegna la propria storia di luce, regalando a questa via del borgo antico un’atmosfera di intima contemplazione. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
I lampioni, intanto, sono ancora lì, in fila lungo la strada, un po’ stanchi ma ancora luminosi e sorridenti. Hanno fatto il loro lavoro durante la notte, illuminando il mio cammino e creando quell’atmosfera magica che avevo tanto apprezzato.
Ora, però, è giunto il momento del loro tanto desiderato riposo. Man mano che l’aurora si fa più intensa, i lampioni si spengono uno dopo l’altro, lasciando il posto alle luci multicolorate del nuovo giorno.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Un corridoio urbano punteggiato da lampioni che ne illuminano dolcemente i contorni, Via Roma si distende tranquilla sotto la notte. Le case, ai lati della strada, simmetriche e sobrie, mostrando le loro persiane chiuse e i balconi discreti. L’asfalto risplende qua e là e la luce disegna un sentiero luminoso che invita a chi vi transita a un pensiero riflessivo. Uno scorcio autentico e senza tempo. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
Li saluto con gratitudine, consapevole che sarebbero rimasti lì, pronti a illuminare il paesello nella prossima notte. “Buon riposo, amici miei. Ci rivedremo presto nelle ombre misteriose di un’altra notte, in un misto tra emozione e sfida, fino all’alba.“
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Un angolo nascosto e desolato si svela sotto l’occhio vigile di un lampione. Uno scorcio inusuale, che con le sue ombre e reti metalliche, racconta di spazi vissuti e dimenticati, di cortili che hanno ospitato giochi di bambini e chiacchiere tra vicini che non ci sono più. Spunti di vita emergono qua e là in mezzo alla quiete delle case disabitate. Il tutto è avvolto in un silenzio che pare quasi palpabile, rotto solo dalla luce che si posa, confidente e calda, sui dettagli di un angolo di paese dimenticato e vuoto. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
E così, mentre il paesello si risveglia, mi allontano, portando con me il ricordo di questa notte magica, dell’estate che sta per concludersi e dei fedeli lampioni che hanno illuminato il mio cammino attraverso le ore oscure della notte. È l’ultimo weekend prima di settembre e il paesello mi ha regalato una notte indimenticabile nel mistero delle stradine vuote. L’orologio del campanile segna già le sei ed è già domenica.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Il paese si tinge dei primi bagliori dell’alba con i lampioni ancora accesi che sprigionano un’ultima carezza di luce artificiale, suggerendo l’inizio di un altro giorno. Via Madonna, con le sue finestre ancora chiuse, si staglia come una silhouette contro il cielo che si schiarisce, mentre il paese trattiene il respiro nell’attimo sospeso tra la notte che se ne va e il giorno che sta per arrivare. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino
È questo il ritratto di un’estate che a malincuore ci sta lasciando. Il settembre santangiolese si prepara a dare spazio ai colori caldi e la sua fresca aria autunnale dà inizio al “foliage“ santangiolese: non così celebre come quello del New England negli Stati Uniti, ma di una meraviglia che merita senza dubbio di essere scoperta.
SANT’ANGELO DEL PESCO, MOLISE – Mentre il paese si risveglia al nuovo giorno, mi allontano lungo le stradine a me familiari, accompagnato dai miei fedeli lampioni. I guardiani notturni che mi hanno accompagnato nella mia lunga passeggiata nel cuore della notte, ora mi salutano con l’ultimo loro bagliore. La loro luce, riflessa su reti metalliche, porte e finestre chiuse, è stata una compagna che ha illuminato il mio cammino attraverso le ore oscure della notte. Porto con me il ricordo di questa notte magica e di una estate che sta per concludersi. – vivisantangelo / Oreste Di Cristino