E così mi ritrovo di nuovo in treno dopo un lungo e impegnativo fine settimana per un viaggio di ritorno di 7 ore e 3 minuti. Munito di cuffiette e computer, un libro e la rivista del giorno, e seduto lato finestrino per vedere il mondo come vola via. Si parte… ed è quasi impossibile viaggiare in treno e non sognare. Momenti di pura immaginazione e a volte anche di poesia: basta guardare fuori dal finestrino.
Dalla laguna di Venezia, un bel serpentone di colore grigio chiaro inizia il suo cammino verso altri itinerari. Silenzioso e confortevole, passa da una città all’altra: Verona, Peschiera del Garda sul Lago di Garda, Milano Centrale, continuando sul lungolago del Lago Maggiore: Arona e Stresa due delle località più belle del lago e altri squisiti posti come Isola Bella, Verbania… Dopo Domodossola, una graziosa cittadina del fondovalle del fiume Toce in Piemonte, il treno bello e veloce che non si ferma quasi mai, rallenta la sua corsa. Stiamo per entrare in un buco lungo 19.8 km. È il Sempione, il tunnel che collega l’Europa col Mediterraneo. All’uscita ci troviamo a Briga, una cittadina di confine nel cuore delle Alpi svizzere e qui la fermata è solo tecnica, di frontiera. Continua il suo cammino attraverso montagne e campagne, paesaggi mozzafiato delle Alpi Pennine lungo la riva destra del grande Rodano e la sua valle. La prossima fermata sarà Sion, la rinomata cittadina vallesana con le sue maestose montagne innevate anche d’estate.
Trenitalia: un mix tra avventura ed eleganza – © Oreste Di Cristino
Costeggiando poi il meraviglioso Lago Lemano con le alpi che scendono a picco sull’acqua, il gigante grigio chiaro arriva nella sorridente città del Jazz Festival, Montreux. Qui la fermata è d’obbligo. Le montagne, l’architettura “Belle Époque” e il castello medievale « Château de Chillon » di Montreux che fanno da cornice alle acque cristalline del lago danno l’impressione di essere in riva al mare. Subito dopo, un’altra fermata: ci troviamo nella famosa città universitaria e capitale olimpica, Losanna, sempre sul Lago Lemano. L’ultima tappa è Ginevra, la città cosmopolita per eccellenza. In una atmosfera unica e piacevole, il gigantesco serpente finisce la sua corsa in uno dei più belli ed affascinanti percorsi di Trenitalia verso l’Europa. Il tutto in uno stile puramente italiano.
Il giorno dopo: Ginevra, ore 7:39: il gioiello “Made in Italy” ci sta aspettando sul binario 4.
Ginevra, ore 7:39: il gioiello “Made in Italy” sul binario 4. Direzione: Venezia Santa Lucia – © Oreste Di Cristino
Dopo un tragitto di quasi 2 ore, costeggiando il meraviglioso Lago Lemano e attraversando città e campagne, boschi e montagne, e sfrecciando attraverso bellissimi paesaggi lungo la riva destra del fiume Rodano nel cantone del Vallese, lo speaker annuncia: « prossima fermata Sion ». Siamo nel cuore delle alpi svizzere. È la mia fermata. È la città dove vivo. L’Eurocity continua la sua corsa oltre confine verso Milano Centrale fino a Venezia Santa Lucia. E mentre guardo il treno che con grande stile ed eleganza si allontana dalla “mia“ stazioncina, immagino ancora tutto il percorso: il Lago Lemano, il Lago Maggiore, il Lago di Garda, le Alpi, il grande Rodano e un buco lungo 19,8 km. Un mix tra emozioni e avventura… a bordo di Trenitalia!
Domani un’altra meta, un’altra storia e un altro racconto. Indovinate un po’ come raggiungerò Bruxelles?