Il riscaldamento globale: le Svalbard affrontano i rischi naturali

Longyearbyen, situata nella valle di Longyear, è particolarmente influenzata dal clima artico e sperimenta condizioni meteorologiche particolari dovute al cambiamento climatico. – © leMultimedia.info - Oreste Di Cristino [Svalbard]

L’arcipelago delle Svalbard, alle porte del Polo Nord, è un fronte di battaglia contro il riscaldamento globale. Nel luglio del 2020, la temperatura raggiunse un record di 21,7°C, superando di gran lunga la media estiva che si aggira intorno a 10°C. Rapporti scientifici indicano che questa regione artica si sta riscaldando due volte più velocemente rispetto al resto del pianeta. È un campanello d’allarme che richiede azioni urgenti per proteggere questo prezioso e fragile ecosistema.

Vista aerea di Longyearbyen nella valle di Longyear – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]

La costruzione di Longyearbyen, la capitale amministrativa delle Svalbard, era basata sui depositi di carbone. Oggi, la cittadina con circa 2200 residenti è esposta a numerosi rischi naturali, soprattutto a causa dell’abbondanza di precipitazioni sia in inverno che in estate. La necessità di affrontare queste sfide è urgente, al fine di garantire la sicurezza e la protezione degli abitanti di questa comunità artica.

La maestosa barriera antivalanghe a Longyearbyen, composta da enormi blocchi di granito, offre una maggiore protezione e sicurezza per la comunità – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]

Kim Holmen, direttore della stazione scientifica Norwegian Polar Institute, descrive con pessimismo i molteplici rischi affrontati alle Svalbard. Gli accumuli di neve generano valanghe di proporzioni rilevanti, mentre l’aumento delle frane è un fenomeno preoccupante. Con oltre 30 anni di osservazione del clima in questa regione, Holmen sottolinea l’importanza di affrontare questi pericoli in modo tempestivo per proteggere la comunità e preservare l’ecosistema unico delle Svalbard.

La maestosa barriera antivalanghe a Longyearbyen, vista da un’altra angolazione – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]

Durante l’inverno del 2015, una devastante valanga ha spazzato via undici case causando vittime umane (2). Nel 2017, un altro evento simile ha colpito un’abitazione senza causare vittime. A seguito di questi due tragici episodi, le autorità locali furono costrette a demolire 144 alloggi ritenuti a rischio. Una cifra che rappresenta circa il 10% del patrimonio edilizio di questa comunità.

La maestosa barriera antivalanghe a Longyearbyen vista da un’altra angolazione – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]

Oggi, una maestosa barriera antivalanghe, composta da enormi blocchi di granito, si erge in quei luoghi offrendo una maggiore protezione e sicurezza per la comunità. La città è protetta con barriere anti valanghe anche sui fianchi delle montagne. Tuttavia, i distretti occidentali rimangono vulnerabili a causa dei forti venti che soffiano da est a ovest. La sicurezza continua ad essere una sfida per preservare la comunità di Longyearbyen.

La maestosa barriera antivalanghe a Longyearbyen, vista da un’altra angolazione – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]

Il ritiro accelerato del ghiaccio marino è una delle principali cause del riscaldamento rapido alle Svalbard. Gli scienziati spiegano che il ghiaccio marino svolge un ruolo di coperta isolante, impedendo all’oceano di riscaldare l’atmosfera in inverno e proteggendo l’oceano dalla radiazione solare in estate. Il suo declino lascia l’oceano esposto, causando un ciclo di riscaldamento più rapido e alterando l’equilibrio climatico dell’intera regione. È una testimonianza visibile degli effetti del cambiamento climatico in atto.

Oltre alla barriera antivalanghe, Longyearbyen è protetta da barriere anche sui fianchi delle montagne – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]

Questa realtà spiega l’aumento delle precipitazioni nevose alle Svalbard. Fino a qualche anno fa, le temperature invernali estremamente fredde (-20°C o -30°C) non consentivano la caduta della neve. Tuttavia, con il riscaldamento in corso, la temperatura media invernale è aumentata. Inoltre, il riscaldamento globale comporta una maggiore evaporazione degli oceani, portando a un aumento dell’umidità nell’aria. Queste condizioni favorevoli hanno creato le condizioni ideali per abbondanti nevicate. È un altro segnale evidente degli impatti del cambiamento climatico in questa regione artica.

Barriere antivalanghe anche sui fianchi delle montagne – © leMultimedia.info – Oreste Di Cristino [Svalbard]