Birra e Rugby… a Dublino

Rugby, rugby, rugby, e poi, birra, birra, birra. Il tempio del Rugby, da far venire i brividi. Siamo all’Aviva Stadium di Dublino.

Aviva Stadium a Dublino sul fiume Dodder – © Oreste Di Cristino [Dublin, Ireland]

Camminiamo in un quartiere di case rosse caratteristiche per raggiungere lo stadio quando ci imbattiamo in un qualcosa stile “astronave“… ah no, è lo stadio, è l’Aviva Stadium, siamo arrivati. Uno degli stadi più spettacolari e imponenti d’Europa. Alla periferia della splendida Dublino, si distingue per la sua imponente mole capace di stupire chiunque si inoltri tra le varie stradine caratteristiche della capitale irlandese. Moderno, nuovo e bene attrezzato, un colosso del rugby e anche del calcio che gode di una struttura portante e di un tetto completamente in acciaio realizzato in soli 3 anni (dal 2007 al 2010) tra le vecchie « rovine » dello storico Lansdowne Road.

North Dublin Ballsbridge. Quartiere residenziale alla periferia di Dublino – © Oreste Di Cristino [Dublino, Ireland]

Situato nella periferia North Dublin Ballsbridge all’interno di un quartiere residenziale dove per alcuni giorni sarà anche la nostra residenza. La Dart (Dublin Area Rapid Transit), il trenino elettrico ci ha portati direttamente qui, all’entrata dello stadio. Poco distante la nostra Airbnb. Il tempo di organizzarsi e poi via per le stradine di North Dublin Ballsbridge.

Dart (Dublin Area Rapid Transit). La fermata del treno direttamente all’entrata dello stadio – © Oreste Di Cristino [Dublino, Ireland]

Incontriamo alcuni nostri colleghi e entriamo in un pub per condividere la tradizionale pinta di birra e commentare le novità della giornata, ma soprattutto come affrontare da fotografi e giornalisti accreditati l’evento del giorno successivo: le squadre, lo stadio, il foto briefing e tutte le conferenze stampa per acquisire le informazioni necessarie per poter poi raccontare al meglio la giornata agonistica.

Stazione ferroviaria non lontano dall’Aviva Stadium – © Oreste Di Cristino [Dublino, Ireland]

Siamo venuti per raccontare una partita di calcio (amichevole), ma l’atmosfera è quella del Rugby. Siamo arrivati in sala stampa per il consueto foto briefing. La conferenza stampa con i rispettivi allenatori e dalla sala stampa con l’apposita pettorina (bib) e muniti col tesserino d’accredito raggiungiamo il bordo campo. Stadio tutto esaurito e da bordo campo l’impatto visivo era davvero mozzafiato! Un’atmosfera da Rugby anche se si trattava di una partita di calcio. Poco importa, all’Aviva Stadium quando gioca la squadra nazionale irlandese la festa è grande. Ed ecco il momento clue della serata: gli inni nazionali, e quando si intonava Ireland’s call, anche non essendo irlandese, l’emozione era alle stelle, tutti in piedi!

Il ponte Lansdowne sul fiume Dodder a Dublino non lontano dall’Aviva Stadium – © Oreste Di Cristino [Dublino, Ireland]

In un magnifico scenario notturno e con i nostri teleobiettivi eravamo posizionati a bordo campo, tutti in fila, pronti ad immortalare quell’immagine che il giorno poteva ritrovarsi in prima pagina. La partita termina col risultato favorevole alla squadra irlandese (1-0), e anche se solo un’amichevole, la festa all’Aviva Stadium era indescrivibile. Nei pub tutt’intorno, fiumi di birra fino al mattino.

A notte fonda lasciamo lo stadio svuotato in poco tempo ma ancora tutto illuminato a festa. L’Aviva Stadium, una capienza di 51.700 spettatori (tutti seduti). Una vera opera d’ingegneria. Un monumento allo sport del rugby che svetta nella periferia di Dublino. Architettonicamente molto bello e confortevole, una struttura moderna e di stile. Probabilmente il luogo più famoso e visitato di Dublino. Il tempio del rugby che ospita anche la nazionale di calcio irlandese e in estate anche molti concerti. La perla di Dublino.

Rientrando verso la nostra residenza, dall’esterno, potevamo ammirare le sue vetrate colorate, il suo design futuristico e i riflessi dell’illuminazione sulla sua copertura d’acciaio. Strada facendo, appagati dalla bellissima serata irlandese, l’ultima sosta e un’altra pinta di Guinness. Fra poche ore, da Dublin Airport, il volo di ritorno.