Se vogliamo scoprire la cultura e le tradizioni del Qatar bisogna andare al Katara Cultural Village. Un progetto culturale e artistico che prende vita attraverso una visione ispirata e sotto la saggia leadership dello sceicco Hamad Bin Khalifa Al Thani, padre emiro dello Stato del Qatar. Progettato e costruito come omaggio alla diversità globale e alla comprensione multiculturale.
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Siamo arrivati in Irlanda del Nord. È notte. Per le strade della capitale nordirlandese la notte è britannica: luci scarne, riflessi notturni, poca gente in giro. Tutto sembra invisibile. Un’insegna luminosa ci dà il benvenuto:
“THE WORD’S MORE REFRESHING BEER“
“MORE REFRESHING THAN THE NORTH COAST ON A WINDY WEDNESDAY“
(La birra più rinfrescante del mondo. Più rinfrescante della costa settentrionale in un mercoledì ventoso).
Che tempo fa oggi a San Francisco? June 2nd, 2022
Inizio giugno, la città costiera che al contatto con l’Oceano Pacifico forma una baia, era coperta da uno spesso velo di nebbia grigiastra. Un fenomeno che la gente del posto chiama June Gloom (giugno cupo). Il nostro piano originale era quello di arrivare in cima alla Coit Tower, una torre di 64 metri situata nella parte superiore del Telegraph Hill Boulevard. Siamo a San Francisco in California.
Una serata di fine estate in un caffè all’aperto, in un ambiente teatrale a grandezza naturale, un leggero venticello ci fa compagnia. Siamo nella Grand’Place di Bruxelles, la bellissima capitale nel cuore dell’Europa.
In tre anni di intense coperture mediatiche abbiamo girato il Qatar in lungo e in largo. I nostri reportage in Qatar erano concentrati su eventi sportivi di questi ultimi anni nel mondo dell’atletica leggera (un campionato del mondo compreso). Dopo i tanti reportage sportivi, vogliamo ora raccontare anche un’altro Qatar e su tutto quello che il piccolo e moderno, ma tanto discusso Qatar, può offrire: storia, cultura, patrimonio artistico e punti di riferimento di quell’ampio sviluppo economico, sociale e sportivo che ha portato il Qatar all’attenzione del mondo intero.
La Taiga, la più grande foresta al mondo che si estende sui continenti nordamericano ed eurasiatico. Una striscia di foresta che arriva fino a 1.500 km ed è delimitata tra il 50° parallelo a nord e dal Circolo Polare Artico (parallelo 66°). Gli alberi più comuni nella Taiga sono le conifere (larici, abeti rossi, pini e abeti) che resistono molto bene al clima boreale. Siamo venuti a Korouoma Canyon, nella Taiga finlandese, per scoprire il lato selvaggio della natura in pieno inverno e con temperature polari. Una sessione fotografica, a dir poco, avventurosa.
La prima parte del nostro viaggio fotografico “Al di là del 66° parallelo“ inizia nella capitale finlandese Helsinki. La seconda “Ai confini del 90° parallelo“ inizierà a giugno e partirà da Oslo in Norvegia con destinazione una delle zone più a nord del pianeta.
Abbiamo raggiunto la Baia di Botnia, nelle acque dell’estremo nord del Golfo di Botnia, non lontano dal confine tra Finlandia e Svezia. Una parte di mare, il più settentrionale del Mar Baltico che a differenza dei mari europei della stessa latitudine, come il Mare di Norvegia o il Mare del Nord, rimane ghiacciato sei mesi all’anno. Il basso contenuto di sale è la ragione principale di tale evento.
Un fiume non completamente ghiacciato d’inverno, impetuoso e tortuoso corre veloce in estate e taglia in due un pezzo della Lapponia segnando un confine naturale che divide il nord della Svezia e quello della Finlandia. Siamo a una ventina di chilometri dal Mare di Botnia, la parte settentrionale del Mar Baltico. Nella parte più stretta del fiume sorgono due piccoli villaggi: uno dalla parte svedese e l’altro dalla parte finlandese. Hanno lo stesso nome Kukkola e il fiume che li divide è fiume il Torne.
Siamo a fine gennaio e le porte dell’inverno sono spalancate. In Finlandia questa stagione la chiamano “talvi“, inverno lungo ma piacevole. Un salto in un profondo bianco di diverse tappe in un mare di neve e ghiaccio alla scoperta di luoghi nuovi, paesaggi con parchi naturali, spettacolari laghi e cascate ghiacciate aspettando un sole che non lo vedi quasi mai (qui in inverno la luce del giorno dura solo 4 ore).